Liguria approva legge contro discriminazioni di sesso e identità di genere

Con 20 voti a favore e 8 contrari (centrodestra e Udc) il Consiglio della Regione Liguria ha approvato la proposta di legge di Cristina Morelli e Carlo Vasconi (Verdi) “Norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità in genere”. La legge si propone di affrontare i problemi posti dalla discriminazione determinata dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere e di proporre soluzioni concrete.La Liguria è la seconda regione italiana, dopo la Toscana, che affronta il problema della discriminazione sessuale rispondendo alle indicazioni e alle norme emanate in vari periodi dall’Unione europea che, consce della vastità e della gravità del problema, si sono espresse perché vengano adottati provvedimenti che favoriscano politiche e comportamenti anti-discriminatori.

Gli ambiti del provvedimento sono il lavoro e la formazione professionale (per garantire le stesse possibilità a ogni cittadino, evitare situazioni di esclusione sociale e promuovere l’acquisizione positiva dell’identità sessuale di ognuno) la sanità e l’assistenza. Affronta anche il problema dei malati gravi. In particolare garantisce la possibilità di scegliere il proprio rappresentante di fronte agli operatori medici in caso di incapacità naturale, “per salvaguardare la dignità dell’esistenza anche in caso di patologie invalidanti”.

La legge si impegna ad assicurare l’assistenza alle persone durante il percorso di realizzazione della propria identità sessuale o di genere), la comunicazione, la cultura, il turismo, e il commercio (per favorire eventi culturali aperti ai diversi stili di vita ed evitare atti discriminazione negli esercizi aperti al pubblico).

Molto aspro il confronto in aula, con la minoranza del centro destra nettamente contraria all’approvazione della legge. (Qui il resoconto del dibattito curato dall’Agenzia di stampa del Consiglio regionale ligure).