“Gambe che volevano correre”. Lorenzo Spotorno tra la scienza e l’umano

“Gambe che volevano correre – Lorenzo Spotorno tra la scienza e l’umano”, trascende l’omaggio e il ricordo per riportare l’uomo denominato “mago delle ossa”, appellativo da lui poco amato, nella giusta misura della sua umanità e genialità. il libro sarà presentato dal giudice dottor Franco Becchino sabato 31 ottobre alle ore 17,30 a Savona presso villa Cambiaso in via Torino 10. Qui di seguito la presentazione della sorella del medico scomparso lo scorso 16 febbraio.

di Stefania Spotorno – Il testo è strutturato con testimonianze, interviste a personaggi celebri da lui operati: attori (come Bud Spencer), sportivi quali il tennista Nicola Pietrangeli 34 volte campione d’Italia, scalatori del K2, leggi Compagnoni e Zanga, aristocratici come la principessa Elettra Marconi Giovannelli o il marchese Fausto Solaro del Borgo Presidente dell’Associzione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Ordine di Malta. Ma il testo è anche intessuto dell’amore e dell’affetto dei suoi compagni di scuola, dei suoi amici, dei suoi allievi, dei ginnasti della Fratellanza Ginnastica Savonese da lui frequentata in gioventù, nella specialità della lotta greco-romana.

Una vita dedicata al lavoro, ad alleviare le sofferenze dei pazienti e all’invenzione scientifica tanto che il libro verrà presentato a Roma nell’esclusiva “Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria, presso l’Ospedale Santo Spirito, retta dal Dottor Visentini, responsabile del posto di primo soccorso della Città del Vaticano. E poi ancora all’Università di Pisa, di Bologna, alla Sorbonne di Parigi, valicando i confini europei. Questo mi inorgoglisce e contemporaneamente mi amareggia poiché viene riconfermato l’antico detto” Nemo propheta in patria”.

L’invenzione e messa a punto della “Gold Standard”, prima protesi all’anca non cementata, ha varcato i confini nazionali lasciando nel campo scientifico un ricordo imperituro. Tuttavia il libro, costatomi “nove mesi di gestazione”, è venuto alla luce con travaglio ma oggi sono serena e convinta dell’approvazione di mio fratello. Ringrazio tutti gli amici che hanno voluto spontaneamente collaborare, il Circolo Agapé ed i suoi iscritti, le istituzioni: la Regione Liguria, la Provincia di Savona, l’ASL2, il Comune di Pontinvrea, l’Ordine dei Medici, sulle altre Istituzioni Civili Savonesi stendiamo un velo pietoso, non è tempo di polemiche ma di gioia. Un ringraziamento particolare all’amico Glauco Spirito dell’omonima tipografia e  l’impaginatrice Marika Canova, curatori affettuosi della pubblicazione.

“Le gambe che volevano correre” corrono ancora per i suoi pazienti, infermieri, allievi, per me e per tutti coloro che hanno saputo scoprire la dolcezza, l’affetto, la semplicità adombrati dalla timidezza, nella consapevolezza di aver sollevato dal dolore molti pazienti da lui eletti a vera famiglia.