Donne e giovani al lavoro: l’agricoltura ligure cresce in sostenibilità

Grappoli di uva nella vigna

Nell’ultimo anno, le imprese agricole della Liguria hanno nel complesso consolidato la loro attenzione alla sostenibilità. E insieme alla gestione degli impatti ambientali e sociali,molte investono sulla valorizzazione del capitale umano e la qualità dell’occupazione: tanto che il 47,8% – quasi una su due – è impegnata a offrire rapporti di lavoro stabili e a favorire la presenza di donne e giovani al suo interno.

Lo evidenzia la seconda edizione del Rapporto AGRIcoltura100, progetto pluriennale promosso da Reale Mutua in collaborazione con Confagricoltura e realizzato da Innovation Team del Gruppo Cerved per valorizzare il contributo del settore al rilancio sostenibile dell’Italia.

La ricerca ha indagato l’impegno ESGD delle aziende agricole del Paese nei diversi ambiti della sostenibilità – E (Environment – ambientale), S (Social – sociale), G (Gestione – gestione dei rischi e delle relazioni), D (Development – qualità dello sviluppo) -, dedicando un focus specifico alla Liguria.

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Numeri alla mano, oltre un’azienda agricola su tre (36,8%) nella regione ha un livello generale di sostenibilità alto o medio alto.

Il maggiore impegno si conferma nella sostenibilità ambientale, con ad esempio un 63,3% che concentra importanti sforzi nella gestione del rischio idrogeologico (più della media nazionale, al 56%). Notevole anche l’impegno nella sostenibilità sociale: qui a farla da padrona sono soprattutto le iniziative a sostegno dei diritti e della conciliazione tra vita lavorativa e familiare (34,5%) e dei progetti di inclusione dei lavoratori e agricoltura sociale, dove ancora una volta le aziende locali spiccano sulla generalità di quelle italiane (28,1% contro 19,5%). Discorso simile per la gestione dei rischi, dove ben il 79,6% si tutela con polizze assicurative specifiche e un ulteriore 73% è impegnato nella valorizzazione dei rapporti con la comunità locale.

Ma è nella qualità dello sviluppo che emergono alcuni tra i dati più interessanti. Il 47,8% delle imprese regionali investe in un’importante qualità dell’occupazione, rispetto a una media nazionale del 35,9%. Una quota elevata (28,5%) si è anche resa fortemente competitiva sul mercato, presidiando con efficacia i canali distributivi e integrando attività diverse da quelle primarie.

Questi aspetti sono complessivamente correlati al livello di sostenibilità: le imprese più sostenibili hanno anche la migliore qualità dell’occupazione e alti livelli di innovazione e competitività. In altre parole, conferma la seconda edizione del Rapporto, scaricabile dal sito www.agricoltura100.com, investendo in sostenibilità le imprese agricole generano un impatto positivo sull’ambiente e la società e insieme rafforzano il proprio business.

La seconda edizione di AGRIcoltura100 ha visto la partecipazione di 2.162 imprese agricole italiane in tutto il Paese, + 16,9% rispetto alle 1.800 dello scorso anno. Il modello di scoring ha elaborato i dati di 234 variabili attribuendo a ogni azienda un punteggio su scala da 0 a 100, l’Indice AGRIcoltura100, che misura il livello generale di sostenibilità dell’impresa. Le aziende partecipanti ricevono inoltre servizio analitico di misurazione del proprio livello di sostenibilità che consente di individuare aree di miglioramento e monitorare nel tempo l’evoluzione della propria posizione.

Nella mattinata di oggi si è tenuto, a Roma presso il Museo dell’Ara Pacis e in modalità virtuale, l’evento di presentazione del Rapporto AGRIcoltura100 edizione 2022 e di premiazione delle imprese vincitrici, con intervento del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli. Sono inoltre intervenuti: Luca Filippone – Direttore Generale di Reale Mutua; Massimiliano Giansanti – Presidente di Confagricoltura; Enea Dallaglio – Partner di Innovation Team a Cerved Company; Vittorio Amedeo Viora, Consigliere di Reale Mutua e Vicepresidente dell’Accademia di Agricoltura di Torino. Durante la mattinata, sono state premiate le prime tre imprese con il livello più elevato di sostenibilità a livello complessivo e altre sei imprese che si sono particolarmente distinte per il loro impegno in specifici ambiti di sostenibilità.