Liguria, ritardi nella vaccinazione delle categorie “ultrafragili”

Toti: "si sta procedendo secondo le indicazioni date, ovviamente sulla base della tipologia e quantità di vaccini in arrivo"

Inizzio vaccinazioni in farmacia a Genova e in Liguria

Sull’andamento e i ritardi nella vaccinazione delle categorie “ultrafragili” in Liguria oggi in Consiglio regionale sono state presentate tre interrogazioni: la prima da Fabio Tosi (Mov5Stelle), e sottoscritta dal collega del gruppo, la seconda da Paolo Ugolini (M5S) e sottoscritta dal collega del gruppo, la terza da Luca Garibali (Pd-Articolo Uno) e sottoscritta dai colleghi del gruppo.

Tosi ha chiesto alla giunta entro quale mese la categoria di persone “ultrafragili” verrà vaccinata presso la loro abitazione, in quanto si tratta di soggetti appartenenti alle categorie prioritarie. Il consigliere ha lamentato numerosi ritardi in merito.

Ugolini ha citato, in particolare, il caso di una donna di 108 anni, la più anziana della provincia della Spezia, che non avrebbe ricevuto alcuna notizia sulla data di vaccinazione e ha chiesto alla giunta di intervenire urgentemente per rimediare alla situazione .

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Garibaldi ha chiestoalla giunta il dettaglio, cioè i soggetti individuati e i soggetti presi in carico con prima dose e seconda dose, dello stato della campagna di vaccinazione dei soggetti ultrafragili. Garibaldi ha rilevato che la campagna per gli ultra fragili è iniziata il 15 marzo e che sono state registrate numerose segnalazioni negative sull’organizzazione della somministrazione.

Il presidente della giunta con delega alla sanità Giovanni Toti ha risposto: «Per quanto riguarda la categoria dell’ultravulnerabilità e della disabilità, due giorni fa eravamo al 41 per cento della popolazione vaccinata con la prima dose e rientra in una delle categorie prioritarie dell’ultima ordinanza del Generale Figliuolo in parallelo con gli ultraottantenni. Quindi – ha detto – si sta procedendo secondo le indicazioni date, ovviamente sulla base della tipologia e quantità di vaccini in arrivo. Per quanto riguarda le vaccinazioni a domicilio, – ha aggiunto – è difficile dire quando finiremo l’intera platea delle persone che si sono prenotate».

Toti ha ricordato che da ieri, sono salite a 37 le squadre di vaccinazione a domicilio, che vaccinano circa una decina di persone ultravulnerabili o disabili. «È chiaro che è un processo – ha aggiunto – più lento di quello raggiunto nei grandi “hub” vaccinali. È chiaro, inoltre, che risente della tipologia di vaccino che la maggior parte delle aziende utilizza per questa tipologia di soggetto, che è Moderna. Ci vorranno ancora alcuni giorni, ma direi che la situazione procede in parallelo alle altre categorie, esattamente come previsto dall’ordinanza del Generale Figliuolo». Rispetto al singolo caso Toti non ha escluso qualche disguido.

A margine del Consiglio gli interroganti si sono detti insoddisfatti della risposta. “Interrogato in merito, l’assessore competente non ha fornito risposte esaustive: noi abbiamo chiesto entro quale mese la categoria degli ultrafragili verrà vaccinata presso la loro abitazione. Avremmo gradito una previsione, che non è invece stata fornita, con buona pace di chi attende la somministrazione”, ha dichiarato Tosi. “Dalla risposta dell’assessore alla Sanità si evince dunque che le vaccinazioni a domicilio non sono ancora partite – aggiunge Ugolini -. Manca dunque una reale e credibile calendarizzazione. Intanto, però, le famiglie aspettano informazioni: grave che Regione non abbia previsto un piano comunicativo adeguato per rispondere alle famiglie che naturalmente continuano a chiamare le Asl di riferimento”.