Coronavirus Liguria: 132 casi positivi, 904 persone in sorveglianza attiva

Coronavirus

Savona / Genova | Secondo gli ultimi dati di oggi forniti da Regione Liguria, sono 132 i casi positivi di Coronavirus, 31 in più rispetto a ieri. Di questi, i pazienti ospedalizzati sono 87 (Asl 1: 13; Asl 2: 24; San Martino: 21; Evangelico: 7; Galliera: 8; Asl 4: 1; Asl 5: 13) mentre 45 sono in isolamento al proprio domicilio.

Sono 904 invece i casi di sorveglianza attiva su tutto il territorio ligure (Asl 1: 202; Asl 2: 262; Asl 3: 172; Asl 4: 53; Asl 5: 215), 287 in più rispetto a ieri. Al momento per il numero dei decessi resta confermato quello riferito a ieri sera, contenuto a otto.

Secondo gli ultimi dati forniti oggi dalla Protezione civile del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del nuovo Coronavirus sul territorio nazionale i casi totali sono 10149, ma al momento sono 8514 le persone che risultano positive al virus. Le persone guarite sono 1004. I pazienti ricoverati con sintomi sono 5038, in terapia intensiva 877, mentre 2599 si trovano in isolamento domiciliare. I deceduti sono 631 (numero che però potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso). Il Capo della Protezione civile e Commissario per l’emergenza, Angelo Borrelli, ha comunicato che i guariti sono 280 in più rispetto a ieri; ha anche invitato tutti i cittadini ad informarsi esclusivamente attraverso i canali ufficiali, per non favorire la diffusione di fake news.

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IL PUNTO IN REGIONE LIGURIA

Genova | “Meno ci si sposta dal proprio domicilio e comunque solo per motivi seri di lavoro o di salute e meglio è. Lo prevede il nuovo Dpcm del governo che estende all’intero territorio nazionale le regole prima previste per la Lombardia.  Oggi siamo a 132 pazienti positivi, 31 in più rispetto a ieri. Abbiamo una situazione abbastanza convulsa.  Deve essere chiaro a tutti che stiamo cercando di prendere le misure giuste perché ci preoccupa il tasso di crescita e serve contenere un’infezione che va crescendo” ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti nel punto sull’emergenza coronavirus effettuato per la prima volta in streaming e non dalla sala stampa.

DATI AGGIORNATI. “Dei 132 pazienti – ha spiegato Toti –  87 sono curati negli ospedali liguri e di questi 87, 29 sono in terapia intensiva, cioè 12 più di ieri in terapia intensiva e nove i deceduti. Quello che vogliamo tenere sotto controllo è il tasso di crescita della malattia e dei ricoverati in terapia intensiva. Vediamo però che il lavoro sulle catene epidemiologiche comincia a funzionare. Avevamo preventivato quello che sta accadendo. Ora stiamo cercando di garantire a tutti le cure più appropriate e stiamo entrando nella fase 2 che libererà 72 posti di terapia intensiva in Liguria, oggi sono 29 in terapia intensiva vi è dunque un polmone di allargamento; così come arriveremo a 200 circa letti di media intensità di cure, per poi entrare nella fase tre quando raggiungeremo i 100 posti di terapia intensiva e i 400 di media intensità”. “A questo – ha continuato Toti – stiamo aggiungendo strutture per le quarantene non consentite a domicilio. Ci stiamo muovendo su più livelli, per il momento reggiamo la gestione con tutti i disagi, perché si stanno comprimendo settori meno sensibili”.

MONITORAGGIO. Il presidente ha sottolineato l’importanza di aver condiviso a livello nazionale l’ultimo dpcm del governo “in un momento di gravissima difficoltà. Ma è opportuno effettuare sia con l’esecutivo che con i presidenti di regioni un monitoraggio costante, ogni 12 ore, delle misure assunte per prendere decisioni uniformi”. Il presidente Toti ha voluto chiarire che “l’ordinanza del governo prevede spostamenti solo per il lavoro per tenere accesa quella macchina del paese che ci dà da mangiare e, seppur in modo rallentato, continua a produrre”.

COLLABORAZIONE. Toti si è appellato alla collaborazione di tutti i cittadini “chiunque – ha detto può pensare di imbrogliare, ma lo fa a discapito dei suoi cari e familiari. Se c’è bisogno si deve uscire di casa e usare gli alimentari, ma quello che è successo ieri in Liguria con le code fuori dai supermercati non ha senso, perché non stiamo rischiando carestie e guerre, stiamo cercando di arginare un virus non mortale, ma con seri rischi per le fasce più deboli”. Proprio oggi il presidente di Regione insieme all’assessore alla sanità Sonia Viale e all’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone si è riunito di nuovo in video  conferenza con i ministri Speranza, Boccia e il commissario Borrelli a cui ha chiesto di ottenere quanto prima i dispositivi di protezione individuale.

NUMERI DA INTERPELLARE. L’assessore alla sanità Sonia Viale ha risposto alla richiesta proveniente da più parti di attivare un numero verde. “La nostra scelta – ha detto Viale è quella di trovare operatori e personale preparato per il 112 e ora abbiamo attrezzato altri due numeri 010 548.577.67 e 010548.86.79   che possono essere utilizzati e sono attivi dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16 con personale formato”.

PROROGA PIANI TERAPEUTICI. Licenziato anche il documento per la medicina territoriale che prevede che i piani terapeutici in scadenza tra il 1 marzo ed il 30 aprile sono prorogati al 30 giugno 2020. “Un rinnovo automatico – ha detto Viale – che comunque non esime da una valutazione clinica  “Anche per la questione delle ricette – ha aggiunto Viale – stiamo valutando una soluzione per inviarle per mail al paziente che potrà stamparle”. Tutte le informazioni sugli ambulatori e gli orari possono essere trovate sui siti istituzionali delle varie ASL. Da domani si potranno prescrivere solo prestazioni con priorità U urgenti e B brevi.

CONTRIBUTO ALLE FAMIGLIE. “In relazione all’avviso pubblico per il contributo alle famiglie derivante dal disagio per la sospensione delle attività scolastiche e dei servizi per l’infanzia onde evitare le code agli sportelli – ha chiarito Viale – verrà accettato anche l’ISEE 2019. Inoltre Il contributo spetterà anche alla famiglia in cui lavora un solo genitore perché l’altro è impossibilitato. Slittano anche i termini per depositare i progetti a carattere sociale per dare modo al Terzo settore di poterli presentare”. “La vera cura – hanno ribadito Toti e Viale – siamo noi cittadini con i nostri comportamenti di rispetto delle regole, unica misura per limitare il contagio”.

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