Strutture sanitarie Liguria, Pastorino (Linea Condivisa) : “serve adeguamento dei mezzi digitali o telefonici”

Gianni Pastorino

Genova | Restrizioni coronavirus. Da oggi in Liguria le persone non possono più accedere alle varie strutture territoriali con la ricetta per sottoporsi a visita medica o analisi del sangue, ma devono obbligatoriamente prenotarsi e attendere che venga fornito un appuntamento. Secondo il consigliere Gianni Pastorino, capogruppo i n Regione Liguria di Linea Condivisa, «L’obiettivo di limitare e controllare gli accessi alle strutture potrebbe quasi sembrare un’azione di buon senso, ma solo se fosse accompagnata da un adeguamento dei mezzi digitali o telefonici per poter accedere alle prenotazioni. Infatti gli utenti, per prenotare, sono obbligati comunque a recarsi agli sportelli in front office delle ASL. E tornare una seconda volta per effettuare le analisi. In questo modo raddoppiano gli accessi. Perché, nonostante l’emergenza dichiarata, non esiste e non è prevista la nascita di un numero verde ad hoc o di un portale finalizzato alla prenotazione delle visite».


Trova il regalo perfetto in Amazon
Regali! Tante idee e tante promozioni

«Inoltre alcune rimodulazioni dei servizi sanitari presso ospedali come il San Martino, sono state comunicate via social ancor prima che venisse informato il personale sanitario responsabile di quei servizi – aggiunge Pastorino – Capiamo la necessità di contenere il diffondersi del coronavirus, ma sarebbe auspicabile che proprio in questi momenti di emergenza non mancasse la comunicazione e la condivisione delle scelte con le parti chiamate in prima linea, vale a dire gli operatori sanitari. Non si può pensare che misure del genere, vengano recepite tramite social e non tramite comunicazioni ufficiali».

«In ultimo, ogni iniziativa mirante a limitare contatti tra pazienti e struttura sanitaria ha senso se supportata da un numero adeguato di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). Senza nessuna polemica, ma è difficile pensare che solo delle disposizioni organizzative possano diminuire il pericolo di contagio se poi mancano gli strumenti principali agli operatori sanitari per poter effettuare in sicurezza il proprio lavoro».