Anticipazioni “corsare”: La piazza e i racconti brevi di Filisberto Hernández

Felisberto Henrández

Genova / Albenga | È di prossima uscita nella Collana MiniMix una raccolta di racconti brevi del musicista e scrittore uruguaiano Felisberto Hernanández, Il volto di Anna. Le opere prime e altri racconti (Pieffe Edizioni / Independently published, 2020), ancora inediti in traduzione italiana. È questo un libro in un certo senso “corsaro”, dal momento che il traduttore e curatore ne è Fabrizio Pinna, il quale peraltro ha da poco pubblicato anche un altro bel volume di tutt’altro genere, dedicato a un classico della sociologia politica, ai problemi sempre aperti dei partiti e della democrazia (Roberto Michels, La democrazia e la legge ferrea dell’oligarchia. Saggi sulla classe politica, 2020).

Messi comunque per ora da parte i corsi e ricorsi della politica sui quali ha preferito glissare, gli abbiamo però chiesto almeno qualche anticipazione e anteprima più “letteraria”, da dedicare così anche alle lettrici e ai lettori di AlbengaCorsara News. Il libro, ci ha detto, di fatto “riprende, ampliandola, l’idea originaria di una precedente breve silloge uscita nel 2018 nella prima serie di questa stessa collana, privilegiando dunque in particolare – ma non esclusivamente – i testi meno noti delle prime pubblicazioni di Felisberto Hernández, per la maggior parte fino ad oggi ancora inediti in traduzione italiana”. Si potranno così leggere “i suggestivi racconti inclusi nel Libro sin tapas (1929), La cara de Ana (1930) e La envenenada (1931) – dove se ne trovano già alcuni tra i suoi migliori, scritti prima che la più celebre raccolta Nessuno accendeva le lampade (1947) lo portasse alla ribalta letteraria internazionale – oltre ad alcuni ‘inediti’ che furono pubblicati postumi e alla traduzione della prima plaquette che Felisberto Hernanández diede alle stampe quasi semiclandestinamente nel 1925, Fulano de Tal (Tal dei Tali), per poi riproporla solo molti anni dopo in un numero dell’«Almanaque del Banco de Seguros del Estado» (Montevideo, 1958)”. Ne fanno parte la divertente Teoria semplicista delle anime grasse e il più acerbo Con la sciabola in mano, due fra i micro-testi più brevi scritti da Hernández ai suoi esordi narrativi; decisamente più malinconico e “poetico” è invece La piazza, con cui si apre il libro; mito e ironia si uniscono felisbertianamente ne La Pietra Filosofale (QUI, nel supplemento corsaro S-Composizioni in Rivista). Per leggere gli altri racconti, bisognerà invece aspettare la pubblicazione del libro prevista ai primi di marzo.

Ma sono pochi o molti oggi i lettori di questo particolare autore che un tempo era considerato, per così dire, un po’ di nicchia anche dopo che Italo Calvino (1974) cercò di farlo conoscere in Italia? “Con l’uscita recente di nuove pubblicazioni, edite in particolare da ‘la Nuova frontiera’ di Roma, le cose sono cambiate anche da noi, ma in letteratura è sempre difficile dare risposte ‘numeriche’ sensate o fare previsioni definite in questa direzione”; celiando, ci ha ricordato infine il traduttore dandoci queste prime anticipazioni per le lettrici e i lettori di AlbengaCorsara News, “Felisberto Hernández amava ricordare uno dei primi giudizi critici sulle sue opere, pronunciato dal suo amico Carlos Vaz Ferreira: ‘Forse non ci sono al mondo dieci persone alle quali risulti interessante, e io mi considero una delle dieci’ (1929). A quasi un secolo di distanza, consacrato ormai ‘classico’ in patria e nella letteratura internazionale, forse resta però oggi in parte ancora vivo l’auspicio di Mario Benedetti rivolto soprattutto ai nuovi lettori: ‘Persino gli apprezzatori dell’arte così peculiare di Felisberto non credevano che la sua opera sarebbe arrivata a ottenere l’estesa popolarità della quale oggi gode, poiché il suo stile di immaginare ha sempre richiesto una preparazione, una progressiva acclimatizzazione ai suoi canoni. Ora manca solamente che i nuovi lettori avvertano che non si tratta di uno scrittore che abita sulle nuvole, ma di qualcuno che viene, con la sua personale provvista di nuvole, ad abitare accanto a noi.’ (Mario Benedetti, Tres cuentistas uruguayos: Felisberto Hernández, Juan Carlos Onetti y Carlos Martínez Moreno, in «Monteagudo» (Murcia, SP), n. 4, 1999)”.

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La piazza

In un pomeriggio senza sole andai in una piazza solitaria.
Dalla sua pavimentazione bianca, di pietrisco, uscivano subito in ordine simmetrico, come capricciosamente dispersi, immensi eucalipti che svettavano fino all’aria del cielo.
Là sopra, l’aria e i rami si muovevano un poco, e forse le foglie facevano qualche bisbiglio.
Però quando gli occhi arrivavano fino ai tronchi – dove giacevano spinte indietro le panchine – il silenzio era quieto, la luce era quieta e l’aria era quieta, e sulla pavimentazione bianca restavano separate, con abbastanza nettezza, le gambe delle panchine e le radici degli alberi.
Vicino alla panchina dove ero io avevano impiantato alcuni attrezzi da ginnastica.
Una bambina faceva esercizi affinché io la guardassi.
Io me ne rendevo conto e continuavo a guardare la pavimentazione bianca. Per la pavimentazione bianca passavano, frettolosi, piedi di persone che attraversavano la piazza per accorciare la strada.
Arrivavano fino alla pavimentazione bianca anche le foglie di alcuni platani che erano nati al bordo della piazza.
Senza rendermene conto guardai la bambina che faceva ginnastica affinché io la guardassi.
Dopo, se ne andò correndo.
Siccome stava già oscurando, si accesero le luci.
A un ciclista si ruppe la bicicletta e roteava i pedali senza avanzare: la bicicletta restava ferma e lui dovette appoggiarsi con un piede a terra.
Dopo le cose che mi passavano per l’anima diventarono più pesanti.
Non mi rendevo conto di come fossero le persone che passavano, però gli occhi le vedevano allontanarsi.
Quando mi alzai per andarmene guardai verso il cielo; un uccello attraversava la cima degli alberi e io pensai alla distanza che doveva esserci fra gli alberi e le nuvole.


Teoria semplicista delle anime grasse 

Penso a una nuova teoria teosofica della reincarnazione. È necessario spiegare la sproporzione degli abitanti che nascono in relazione a quelli che muoiono. Penso che gli esili abbiano un’anima esile e i grassi un’anima grassa. Se, nel morire, a un esile l’anima gli torna a vivere nell’animina di un bambino, un grasso fa reincarnare quattro, cinque o più animine alla volta. 


Con la sciabola in mano

Di repente due uomini hanno uno scontro intellettuale. Dopo che i loro cervelli gli hanno dato la misura, si considerano offesi, si battono a sciabola e l’azione gli si congeda dall’intelligenza con una forte stretta di mano. Trionfa la casualità in forma di percentuale di valore combinato con il maggior numero di lezioni di sciabola. Allora mutano di problema estetico: il problema dell’intelligenza si muta in un problema coreografico, sebbene negli altri casi il problema coreografico e quello dell’intelligenza siano complementari. 

**Traduzioni © Fabrizio Pinna 2020, in Felisberto Hernández, Il volto di Anna. Le opere prime e altri racconti, Pieffe Edizioni / Independently published, 2020, p. 7 e pp. 230-231 [SOMMARIO: Dedica / Epigrafi — La piazza — L’avvelenata (1931: L’avvelenata; Ester; Due giorni fa; Elsa) — Libro senza copertina (1929: Libro senza copertina; Cullamento; La Pietra Filosofale; Il vestito bianco; Genealogia; Storia di una sigaretta; La casa di Irene; La barba metafisica; Dramma o commedia in uno o vari quadri) — Il volto di Anna (1930: Il volto di Anna; Amalia; La somma; Il convento; Il vaporetto) — [Nuove invenzioni, 1930-1950] (Tre poesie; Il pallone; La mia stanza all’hotel; Pipis; La mia prima maestra — CAMMEO: Tal dei Tali (1925: Tal dei Tali. Prologo; Cose da leggere sul tram; Teoria semplicista delle anime grasse; Con la sciabola in mano; Diario; Prologo di un libro che non ho mai potuto iniziare) — [Je est un autre… 1939-1963] (Ho deciso di leggere un mio racconto; Falsa spiegazione dei miei racconti; Filosofia del gangster. Dedica; Una (affettuosa) Cronologia autobiografica) — Nota ai testi e Postfazione]