Albenga, “Il Centa e le sue valli”: arte e storia nelle valli del Centa

Inizia un ciclo di conferenze organizzato dalla Sezione Ingauna dell’Istituto di Studi Liguri, che ancora per quest’anno è dedicato al territorio del Centa

Palazzo Peloso Cepolla sede Museo navale di Albenga - effe

Albenga | Sabato 15 febbraio 2020, nella Sala degli affreschi del palazzo Peloso Cepolla, avrà inizio il ciclo di conferenze organizzato dalla Sezione Ingauna dell’Istituto di Studi Liguri, che ancora per quest’anno è dedicato al territorio del Centa, al grande ventaglio di valli maggiori e minori, ampia area aperta verso Albenga e il mare, che ha costituito il dominio dei Liguri Ingauni, poi del municipium e della Diocesi.

La dott. Francesca Imperiale, Soprintendente per i Beni Archivistici e Bibliografici della Liguria, introdurrà il ciclo di conferenze puntualizzando come, per la conoscenza del territorio, sia necessaria la tutela del suo patrimonio, quello ambientale e paesaggistico, e quelli archeologico, linguistico, storico artistico e archivistico: la conservazione è alla base di ogni ricerca rivolta allo studio del proprio passato, per la corretta vivibilità del futuro. Entrando nel vivo di questi problemi, la prof. Maura Fortunati della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Genova parlerà quindi su “Una comunità è lo specchio della sua identità: gli Statuti di Onzo.”

«A partire dal XIII secolo in buona parte della nostra penisola si assiste al fenomeno di redazione degli statuti, ossia ogni comunità provvede a mettere per iscritto le proprie norme. A questa fioritura statutaria non si sottrae neppure la Liguria, soprattutto il Ponente ligure. Gli statuti però non rispecchiano solo la realtà giuridica od i rapporti politici locali ma rappresentano anche una vivace testimonianza della storia di una collettività: sono una lettura istruttiva e avvincente che ci racconta i mille aspetti della civiltà comunale, fonte preziosa per comprendere le strutture economiche e sociali, urbanistiche, la viabilità, i trasporti, il sistema doganale, la difesa ecologica, la politica annonaria, scolastica, ecclesiastica; un modo diverso, quindi, per comprendere le radici e le origini della propria comunità. Questo a prescindere dalle dimensioni della comunità stessa, sia essa una grande città commerciale o, come nel caso di Onzo, un piccolo comune rurale che difende la propria indipendenza.». Il ciclo di conferenze proseguirà ogni sabato alle ore 16.30, con i seguenti appuntamenti:

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sabato 15 febbraio Francesca Imperiale, Soprintendenza Archivistica della Liguria; La tutela della documentazione archivistica ore 16,30 Maura Fortunati, Università degli Studi di Genova. Una comunità è lo specchio della sua identità: gli Statuti di Onzo.

sabato 22 febbraio Magda Tassinari, Storica dell’arte. ore 16,30 Ricami come pittura e tessuti preziosi del Rinascimento in Liguria di Ponente.

sabato 29 febbraio Andrea Spiriti, Università degli Studi dell’Insubria. ore 16,30 San Giorgio di Campochiesa: l’affresco dei novissimi e una lecturaDantis

sabato 7 marzo Fulvio Cervini, Università degli Studi di Firenze. ore 16,30 Scolpire il paesaggio nel Cinquecento. L’antirinascimento dei lapicidi di Cènova.

sabato 14 marzo Fausta Franchini Guelfi, Università degli Studi di Genova. ore16,30 Scultura settecentesca in legno policromo nel Ponente: Anton Maria Maragliano e la sua scuola.

sabato 21 marzo Massimiliano Caldera, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per il Piemonte. ore 16,30 Corridoi geografici e strategie di spostamenti tra le valli della Centa e il Piemonte sud-occidentale alle soglie del Rinascimento.

Al termine del ciclo di conferenze sono previste anche le visite sul territorio a Onzo e Vendone e a Cenova e Lavina, in data da destinarsi.