Liguria, contrasto bullismo e cyberbullismo: in Regione proposta di legge Pd

Rossetti: “La nostra proposta di legge cerca di fissare concretamente una serie di interventi che la Regione può mettere direttamente in campo"

bullismo e cyberbullismo

Savona / Genova | Prevenire e contrastare bullismo e cyberbullismo, fenomeni molto diffusi di violenza fisica e psicologica capaci di causare danni enormi alla vita dei più giovani.

È questo l’obiettivo della proposta di legge del Gruppo del Partito Democratico in Regione Liguria – primo firmatario il consigliere Pippo Rossetti – che modifica e integra la legge regionale 9 aprile 2009, n.6 “Promozione delle politiche per i minori e i giovani” presentata oggi in una conferenza stampa insieme ad Anna Pettene, presidente ligure dell’Osservatorio nazionale bullismo e doping, Mercedes Bo, presidente genovese Aied (Associazione italiana per l’educazione demografica) e referente del progetto “Il silenzio non aiuta”, Maddalena Carlini, vicepresidente conferenza cittadina delle istituzioni scolastiche autonome dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione. Venerdì, il 7 febbraio, è la giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo, mentre l’11 sarà il Safer Internet day.

Nel provvedimento varato 11 anni fa la Regione era chiamata ad adottare genericamente misure di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo; misure che sono state poi chiarite meglio dalla legge nazionale 29 maggio 2017, n. 71 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyber bullismo” approvata dal Parlamento tre anni fa. “La nostra proposta di legge – sottolinea Rossetti – cerca di fissare concretamente una serie di interventi che la Regione può mettere direttamente in campo, per aiutare chi è vittima di questi veri e propri soprusi e per educare i giovani ai sentimenti, all’affettività, alla gestione dei conflitti a un uso consapevole degli strumenti informatici, che spesso rappresentano uno dei veicoli più rapidi per diffondere pratiche di bullismo psicologico. La prevenzione è molto importante, ma va fatta da chi è a contatto ogni giorno con i ragazzi e le ragazze”.

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La pdl, nello specifico, prevede – attraverso l’articolo 37 bis – il finanziamento di campagne di sensibilizzazione e di informazione rivolte agli studenti e alle famiglie, iniziative per promuovere la legalità e il rispetto reciproco, il corretto utilizzo degli strumenti informatici e della rete, l’organizzazione di corsi destinati al personale scolastico ed educativo per insegnare le tecniche e le modalità più appropriate per contrastare o affrontare episodi di bullismo e l’attivazione di programmi destinati al supporto psicologico delle vittime di bullismo. Per l’anno in corso la dotazione economica è fissata in 20 mila euro.

La proposta di legge individua anche i soggetti che possono beneficiare dei finanziamenti regionali per l’attuazione di progetti e iniziative per la prevenzione e il contrasto di episodi di bullismo e cyberbullismo: Comuni singoli o associati; istituzioni scolastiche e formative; aziende del sistema sociosanitario regionale; istituti penitenziari liguri; soggetti del Terzo settore operanti in Liguria da almeno tre anni nel campo del disagio sociale dei minori o in quello educativo e iscritti all’albo nazionale o regionale; associazioni sportive dilettantistiche che operano in Liguria, iscritte nel registro del CONI, nella cui organizzazione è presente il settore giovanile e che svolgono prevalentemente attività di avviamento e formazione allo sport per i minori.

Inoltre il provvedimento sollecita l’adozione nelle scuole e in tutti centri di aggregazione giovanile (società sportive, parrocchie o centri ricreativi) di un sistema di gestione antibullismo. “Si tratta – continua Rossetti – di strategie e azioni coordinate fra loro, per individuare i rischi di bullismo che possono insorgere in ciascuna organizzazione in modo da attuare gli interventi di vigilanza, prevenzione e il contrasto di questo fenomeno”. Ogni anno, infine, la Giunta regionale invierà al Consiglio ligure una relazione in cui saranno descritti e documentati i progetti finanziati dalla Regione e i risultati ottenuti (tra punti di forza e debolezze) dalla loro attuazione. In virtù di questo report potranno essere attuate eventuali modifiche alle normative. “Nel corso dell’ultima sessione di Bilancio – precisa il capogruppo del Pd ligure Giovanni Lunardon – abbiamo presentato un emendamento per chiedere di stanziare un finanziamento per sostenere una serie di campagne informative per contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Quell’emendamento è stato bocciato, ma al tempo stesso la Giunta si è mostrata interessata ad aprire un percorso su queste tematiche. A quel punto abbiamo deciso di presentare questa proposta di legge, che non ha alcun colore politico e crediamo possa trovare ampio riscontro in tutti gli schieramenti. I tempi tecnici per approvarla prima della fine dell’attuale ciclo amministrativo ci sono tutti”.

“Il bullismo e il cyberbullismo sono una piaga sociale notevole – sottolinea Anna Pettene – Se vogliamo adulti meno violenti bisogna partire dall’educazione e dalla prevenzione a scuola. La legge nazionale del 2017 è un primo passo avanti importante, ma bisogna ripartire dalle famiglie. Purtroppo i dati Istat su questo fenomeno si fermano al 2015 e riguardano il 2014. Ma una serie di sondaggi anonimi fatti tra i ragazzi a livello nazionale mostrano come il 65% delle vittime di bullismo si sente triste e depresso (percentuale che sale al 77% se si parla di cyberbullismo), il 30% ha compiuto atti di autolesionismo (50% per il cyberbullismo), il 53% delle vittime è femmina (mentre per il cyberbullismo si scende al 50%) e i tentati suicidi si attestano al 7% per chi è stato bullizzato e all’11% per chi ha subito il cyberbullismo”. Secondo Maddalena Carlini “il cyberbullismo è la negazione dell’empatia e quindi è ancora più insidioso del bullismo, visto che prevede una sorta di distanza sociale e l’illusione dell’anonimato. Anche il bullo è vittima e la scuola deve farsene carico. Per fortuna nei nostri istituti ci sono già delle buone prassi e dal prossimo anno l’educazione civica entrerà nell’impianto curricolare e sarà materia di valutazione. Di educazione civica si parlerà anche nelle scuole dell’infanzia, con il coinvolgimento delle famiglie”. “Da gennaio – sottolinea Mercedes Bo – L’Aied ha aperto uno sportello sul bullismo. Una scelta nata a seguito di varie segnalazioni che ci avevano fatto alcuni ragazzi che avevano partecipato ai nostri incontri sull’educazione sessuale nelle scuole. Abbiamo anche deciso di lanciare due corsi sperimentali su bullismo e cyberbullismo per le medie e le superiori. Le lezioni saranno dedicate ai ragazzi, ma anche al personale scolastico e ai genitori per la formazione. Formeremo anche alcuni ragazzi per renderli attori attivi all’interno della scuola”.