Liguria, programma regionale della pesca e dell’acquacoltura 2019-2021

Reti da pesca

Savona / Genova | Con 24 voti a favore (maggioranza di centro destra, Boitano del Gruppo misto e Pd), 6 astenuti (Mov5Stelle e Linea Condivisa) il Consiglio regionale ha approvato oggi la Proposta di deliberazione 112 “Programma regionale della pesca e del’acquacoltura” 2019-2021

Il documento indica i due obiettivi principali della strategia regionale fino al 2021: la tutela e governance dell’ecosistema marino e la tutela della concorrenza e competitività delle imprese di pesca . Per quanto riguarda il primo obbiettivo il programma prevede politiche della pesca decentrate a livello locale; un regime di pesca differenziato e centrato sulla salvaguardia della piccola pesca costiera; l’utilizzo di strumenti di gestione basati sui piani nazionali e locali per singolo areale di pesca e non solo per la tutela di un singolo stock ittico. Saranno proseguite le attività di sperimentazione avviate nel triennio precedente. Proseguirà l’azione di sostegno a forme di allevamento sostenibili nell’acquacoltura, come l’allevamento di nuove specie autoctone, la policoltura, l’acquacoltura in siti esposti, compresa l’acquacoltura biologica; verrà sostenuta la diversificazione, attraverso l’ittiturismo, e la trasformazione; verrà sostenuta l’acquacoltura di specie d’acqua dolce, attualmente inesistente sul territorio regionale, e verrà aumentato il potenziale dei siti di acquacoltura, con particolare riferimento alla molluschicoltura e all’acquacoltura off-shore. Per quanto riguarda il secondo obbiettivo il programma conferma il percorso 2015-2018: integrazione con le filiere della trasformazione, conservazione, distribuzione e commercializzazione; valorizzazione e potenziamento di pescaturismo e ittiturismo; attività divulgative e promozionali; affidamento all’impresa ittica di servizi ambientali. Proseguiranno le iniziative per la valorizzazione del pescato, il rilancio dei processi di investimento e dell’innovazione tecnologica attraverso forme agevolate di accesso al credito ed ai meccanismi assicurativi; rafforzamento dell’assistenza tecnica e di servizi alle imprese attraverso le associazioni di rappresentanza del settore della pesca e dell’acquacoltura; formazione professionale e informazione; rafforzamento dei programmi di ricerca per la sostenibilità ecologica, economica e sociale delle attività di pesca e di acquacoltura.

Claudio Muzio (FI) ha presentato la relazione di maggioranza auspicando il voto favorevole dell’aula: «Questo provvedimento è uno strumento di governance importante per un settore in grande sviluppo che va sostenuto». Il consigliere ha sottolineato: «Un aspetto importante, valorizzato nel programma, riguarda la pesca turistica che può offrire ampie ricadute occupazionali ed economiche per l’indotto». Muzio ha ricordato che oltre 100 mila liguri si dedicano a questa disciplina. L’assessore alla caccia e pesca Stefano Mai ha dichiarato: «Questo è il principale provvedimento di pianificazione regionale in cui la giunta ha cercato di rafforzare alcuni obbiettivi, fra cui la tutela dell’ecosistema marino, ma dobbiamo anche tutelare la competitività delle imprese liguri rispetto alla concorrenza del mercato globale». Mai ha sottolineato, infine, il trend positivo del settore.

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