Kronostagione: Il mondo di Oz nella fantasmagorica rilettura di Fanny e Alexander

Albenga | di Alfredo Sgarlato Secondo appuntamento del focus che la Kronostagione dedica alla compagnia ravennate Fanny e Alexander: stavolta vediamo “I libri di Oz“, nuovo capitolo della passione che l’autrice e interprete Chiara Lagani, come racconta al pubblico dopo lo spettacolo, nutre per il magmatico classico della letteratura americana.

L’autore, Frank Lyman Baum, scrisse “Il meraviglioso mago di Oz” nel 1900, dopo una serie di esperienze come giornalista, attore, impresario, poeta e avicultore, tutte di scarso successo. Stavolta invece il successo fu incredibile, e il pubblico chiese che scrivesse ben tredici seguiti. Gran parte dei testi erano inediti o rari in Italia: Chiara Lagani ha tradotto e curato l’edizione completa, illustrata da Mara Cerri.

Lo spettacolo riprende alcuni passaggi dai romanzi, con i bellissimi disegni della Cerri proiettati alle spalle. Sono privilegiati i momenti che rivelano i contenuti maggiormente simbolici, archetipici: il viaggio dell’eroe, i desideri, la prova da superare, la dualità dei personaggi; viene da pensare a quanti film abbiamo visto, da Tarkovskij a Harry Potter, in cui ritroviamo questi fondamenti mitici della cultura: del resto quando un film, un romanzo, hanno un successo planetario, è perché toccano corde profonde della psiche, l’inconscio collettivo creato dai miti e dalle favole.

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L’attrice è sola in scena, in abito blu, dietro un tavolo, col libro in mano. Con un’intensa interpretazione dà vita ai personaggi, mutando le voci per adattarle ai caratteri. Le immagini, i suoni, le luci, i frammenti del leggendario film del 1939 (in lingua originale) contribuiscono alla riuscita di uno spettacolo che ha coinvolto fortemente il pubblico, che ha lungamente applaudito l’interprete Chiara Lagani, che dopo lo spettacolo si è fermata sul palco a discutere dello spettacolo col pubblico e col regista di Kronoteatro Maurizio Sguotti, stimolando la curiosità dei presenti verso le opere originali.

Per un’ora siamo stati trasportati da Fanny e Alexander, oltre alla protagonista ricordiamo la regia di Luigi De Angelis, e la costruzione del suono, anch’essa fondamentale e molto riuscita, di Mirto Baliani e Vincenzo Scorza, in un mondo di favola, ma con complessi agganci con la realtà: anche i sottotesti politici, dall’essere sospesi in un luogo che non ci appartiene, alla condizione della donna, sono molto forti in quello che, come spesso sono i libri per bambini, è anche illuminante per gli adulti. Di nuovo uno spettacolo molto bello, e l’attesa per il prossimo spettacolo di Fanny e Alexander, “Santa Rita and the Spiders from Mars“, con Marco Cavalcoli il 16 maggio, sarà fortissima. Nel frattempo la Kornostagione prosegue ad Albenga con “Overload” sabato 25 gennaio.

*Foto di Luigi De Angelis