Sanità Liguria, concorso per l’assunzione di 274 Oss

Savona / Genova | Sarà pubblicato venerdì 20 dicembre in Gazzetta Ufficiale il bando di concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 274 operatori sociosanitari in Liguria. In particolare, è prevista l’assunzione di: 19 Oss in Asl1; 52 Oss in Asl2; 188 Oss nell’area metropolitana genovese (di cui 29 nella Asl3, 99 all’Ospedale Policlinico San Martino, 41 all’ospedale Galliera, 13 all’Istituto Gaslini e 6 all’ospedale Evangelico); 15 Oss in Asl4.


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A partire dal 20 dicembre sarà possibile accedere alla procedura informatizzata di iscrizione, con il termine per la presentazione delle domande, esclusivamente on line, fissato alle ore 12 del 20 gennaio 2020. Dalle procedure del bando è esclusa la Asl5: nel rispetto per percorso intrapreso a seguito dell’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno in Consiglio regionale, la Giunta ha avviato, il 9 dicembre scorso, il tavolo tecnico-politico con sindacati e opposizioni e ha inviato alla Corte dei Conti, quale organo di vigilanza, la richiesta di parere circa l’interpretazione della normativa in relazione alla possibilità di costituire un’azienda in house per l’assunzione dei 158 operatori spezzini dipendenti di Coopservice.

“È un’altra promessa mantenuta – afferma la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale – dopo il concorsone per gli infermieri, che è stato bandito nel 2017 e ha consentito l’assunzione di oltre 500 professionisti in tutto il territorio. Il concorso Oss – aggiunge – mancava da almeno dieci anni in Liguria: una carenza grave a cui oggi poniamo rimedio, convinti che la figura dell’operatore sociosanitario sia centrale per garantire una sempre migliore assistenza ai cittadini che si rivolgono alle strutture del nostro sistema sanitario”.  A fine luglio erano state aperte le iscrizioni volontarie all’elenco degli operatori socio-sanitari, nato grazie a una delibera della giunta regionale che ha istituito l’elenco in attuazione di una legge regionale del dicembre 2018 “per fare maggiore chiarezza rispetto ai titoli corretti che abilitano all’esercizio di questa professione, a tutela di chi la svolge e dei pazienti”, spiega l’assessore.