Finale Ligure: “Degrado nell’area del Monumento ai Caduti”

Le Persone al Centro: "la passatoia è parzialmente divelta, come la pavimentazione, i cordoli, le aiuole e tutto quanto stride con la sacralità di un luogo dove vengono ricordati i finalesi"

Finale Ligure incuria al Monumento ai caduti

Finale Ligure | L’amministrazione Frascherelli, accusa il gruppo di minoranza consiliare Le Persone al Centro, “è ormai solita intervenire solo se sollecitata, non senza accompagnare l’annuncio delle loro azioni con l’accusa di una scarsa tempestività della minoranza. Praticamente loro sanno tutto, ma lo dicono poco per volta per non affaticare i cittadini”.

Tra una filippica, nostalgie di polemiche anticomuniste d’antan e un encomio patriottico, i consiglieri di Camilla Fasciolo e Massimo Gualberti questa volta si riferiscono al caso “del Monumento ai Caduti di Finalmarina, di cui l’amministrazione ovviamente conosce già tutto, per aver deposto, con spirito patriottico, una corona in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate del 4 novembre. La manutenzione dell’area non doveva già essere allora eccellente, almeno a giudicare dalla passatoia rossa (perché infine il cuore è sempre lì…) posata a terra per l’occasione, ma si sa che stucco e pittura fanno bella figura. Non potendo stendere asfalti a piacimento, nonostante li abbiano di ogni colore come i pastelli, tutto è finito con il doveroso omaggio ai caduti. Dopo un mese la passatoia è parzialmente divelta, come la pavimentazione, i cordoli, le aiuole e tutto quanto stride con la sacralità di un luogo dove vengono ricordati i finalesi (finalmarinesi per la precisione) caduti nelle due guerre mondiali”.

“A questo punto della lettura– proseguono i consiglieri de “Le Persone al Centro” – l’amministrazione sarà già pronta al solito proclama ‘#CiAvevamoGiàPensato’, ma in questo caso la (loro) tardività deve fare i conti con lo scarso rispetto dei concittadini caduti, il degrado dell’area e soprattutto della pavimentazione divelta, che ha messo in luce l’origine del materiale impiegato. In allora rappresentava la dignità di un piccolo paese, che pur di onorare i propri caduti metteva a disposizione ore di lavoro ed operosità, utilizzando tutte le risorse possibili di una tangibile povertà. La pavimentazione in marmo che circonda il monumento ha sempre svolto con onore il proprio compito e solo l’incuria dell’amministrazione ne ha mostrato il segreto, mettendo ignobilmente a nudo la dignità di chi realizzò quell’opera, che mai avrebbe pensato potesse accadere. Delle lastre di marmo avrebbe dovuto per sempre vedersi solo il lato lucido e levigato, sul quale diverse generazioni hanno rivolto un pensiero ai caduti tristemente elencati. Nessuno avrebbe dovuto mai avvedersi dell’origine delle lastre di marmo. Nessuno avrebbe mai dovuto sapere se fossero lapidi di vecchie tombe” concludono i consiglieri Camilla Fasciolo e Massimo Gualberti.

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