Savona, ignoti furono i cieli: Milena Milani poeta

Particolare ritratto di Milena Milani di Picasso
Nella foto: un particolare del ritratto di Milena Milani eseguito da Pablo Picasso e conservato a Savona

Savona | “Voi v’inchinate, alberi fatati, / nel paesaggio irreale / che distende l’azzurro e il bianco / da vicino al fiume. // Chiedete qualche cosa ch’io non so / forse al treno che passa / e non si ferma / forse al suono smorzato lieve e stanco / d’una campana / d’un paese ignoto.” Sono i versi della poesia Accordo di Milena Milani (1917-2013), una delle poche composizioni che si possono rintracciare nella rivista «Maestrale» (1941), fondata qualche mese prima dal poeta Adriano Grande. A quell’epoca Milena Milani aveva 24 anni e stava lavorando al suo primo libro, una raccolta di poesie che uscirà tre anni dopo in una edizione veneziana (Ignoti furono i cieli, Venezia, edizione del Cavallino, 1944).


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L’attività poetica di Milena Milani è forse uno degli aspetti meno noti della sua lunga ricerca letteraria e artistica, e proprio questo sarà il tema della conferenza “Ignoti furono i cieli: Milena Milani poeta” che si terrà nella Pinacoteca Civica a Palazzo Gavotti venerdì 6 dicembre alle ore 17, una conversazione con Silvio Riolfo Marengo, presidente della Fondazione Museo di Arte Contemporanea Milena Milani in memoria di Carlo Cardazzo, che farà scoprire il “volto” più poetico di Milena. (effe)

 Accordo

Voi v'inchinate, alberi fatati,
nel paesaggio irreale
che distende l'azzurro e il bianco
da vicino al fiume.

Chiedete qualche cosa ch'io non so
forse al treno che passa
e non si ferma
forse al suono smorzato lieve e stanco
d'una campana
d'un paese ignoto.

Milena Milani
(in «Maestrale», n. 11, novembre 1941, p. 24)