Conad/Auchan: si torna al tavolo della crisi

Con una comunicazione trasmessa ai sindacati di categoria Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs è stato richiesto l’attivazione di un tavolo sul protocollo di crisi

Davide Guarini

Savona / Roma | Riprenderà domattina il confronto sulla maxi operazione di acquisizione Conad/Auchan. I vertici di Distribuzione Margherita, la nuova denominazionne societaria di Auchan Retail, con una comunicazione trasmessa ai sindacati di categoria Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs nella notte del 13 novembre hanno richiesto l’attivazione di un tavolo sul protocollo di crisi previsto dall’art 24 del contratto nazionale della distribuzione moderna organizzata siglato con Federdistribuzione.  


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Per il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice «la società che detiene quello che resta del gruppo Auchan in Italia cerca di attivare un canale con le organizzazioni sindacali per uscire dall’angolo».  «Per quanto le modalità di convocazione dell’incontro siano state oltremodo sbrigative – ha aggiunto –  è necessario riannodare le fila di un confronto serrato per dare risposte alle lavoratrici ed ai lavoratori che nel corso di questo lungo blackout delle relazioni sindacali hanno visto accrescersi sensibilmente il loro carico di stress e di preoccupazioni».

I temi che le organizzazioni sindacali riproporranno già in occasione di questo primo incontro, precisa il sindacalista, «saranno quelli rispetto ai quali la controparte non ha dato finora risposte convincenti, a cominciare dal destino occupazionale del personale di sede e dei punti vendita non ricompresi nei passaggi al sistema Conad».  «I dati forniti in occasione dell’ultimo incontro al Mise che collocano gli esuberi attorno a un numero assai significativo tra i 3105 e le 6.200 unità – ha aggiunto – obbligano le parti a ricercare le ragioni del dialogo e del confronto responsabile in quanto ogni altra soluzione comporterebbe la deflagrazione di una bomba sociale».

Per il sindacalista «sarà pure importante avere informazioni sull’andamento dei confronti con i soggetti interessati a rilevare una parte dei punti vendita». «Soprattutto – ha poi evidenziato – occorrerà chiedere agli interlocutori di parte aziendale se siano effettivamente nella condizione di impegnare il mondo Conad ed in prima istanza le 6 cooperative di sistema a farsi carico di un serio progetto di recupero occupazionale».

«Il primo operatore della grande distribuzione organizzata in Italia ancorchè articolato in una struttura vasta e connotata da una significativa quantità di ragioni sociali e di imprese – ha aggiunto  il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini – non può non raccogliere la sfida di operare socialmente in termini di soluzioni occupazionali concrete e reali per i tanti lavoratori attivi nell’ambito del gruppo che ha rilevato». «Questa peculiare esperienza di impresa che si dichiara attenta alle esigenze e ai bisogni delle comunità – ha concluso Guarini– si renda disponibile ad individuare con i sindacati una soluzione equa, sostenibile e condivisa per sbloccare una vertenza che altrimenti rischia di tradursi in un danno reputazionale senza precedenti».