Ospedali Savona, Pd: dalla Giunta Toti tagli del nastro e “toppe elettorali”

" il tandem Toti-Viale, che nei fatti aspettando il Godot privato, ha svuotato i servizi sia territoriali, sia degli ospedali dei territori"

Mauro Righello e Giovanni Lunardon

Savona / Genova | Per gli ospedali anche oggi dalla Giunta ligure tagli del nastro e “toppe elettorali”, dicono Giovanni Lunardon e Mauro Righello, consiglieri regionali Gruppo PD che ieri insieme agli altri gruppi di minoranza – M5S e Linea Condivisa – ha chiesto la convocazione di un Consiglio regionale monotematico da dedicare proprio allo stato dell’arte della Sanità in Liguria.
“Il presidente della Regione, Giovanni Toti, continua con la stagione del taglio dei nastri e lo fa, come oggi a Savona, sulle materie dove questa giunta ha più fallito, come la sanità” sostengono i consiglieri del Pd: “di fatto tenta di mettere una pezza, che è peggio del buco, sull’aggiudicazione ai privati degli ospedali di Cairo Montenotte ed Albenga, annunciando che apposita Commissione rivedrà il pasticcio della gara, con conseguente ricorso al TAR  che già nel mese di luglio aveva sentenziato che era tutto da rifare. Infatti, il Tar aveva accolto il ricorso del Policlinico di Monza contro l’assegnazione dei due nosocomi savonesi all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi (Gruppo San Donato) da parte della Regione”.


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“Ora – proseguono Lunardon e Righello – il tandem Toti-Viale, che nei fatti aspettando il Godot privato, ha svuotato i servizi sia territoriali, sia degli ospedali dei territori, in pompa magna inaugura un centro al San Paolo, di ben 12 posti letto per l’intera provincia, come dire: che problema c’è anziani del territorio? Dalle vallate, dove vi abbiamo chiuso i servizi sanitari, potete venire a Savona! Quando si è sbagliato sonoramente, non ascoltando operatori, medici, comitati, organizzazioni sindacali, che hanno ripetutamente segnalato le criticità, non si rimedia con qualche gesto da campagna elettorale. Ci stupiamo di chi, come noi,  ai tempi raccoglieva le firme per trasformare l’ospedale della Valbormida in nosocomio di area disagiata, e sia  oggi divenuto muto di fronte ad un palese fallimento” concludono i due consiglieri regionali del Pd.