Referendum legge elettorale: polemiche in Consiglio regionale

Matita segno di voto

Savona / Genova | Referendum legge elettorale: ancora bagarre in Consiglio regionale dove oggi con 17 voti a favore (maggioranza di centro destra e Boitano del Gruppo misto), 8 contrari (Pd e Movimento5Stelle) e un astenuto (Giovanni De Paoli della Lega Nord Liguria-Salvini) è stata approvata la modifica della proposta di referendum abrogativo degli articoli del Testo Unico per l’elezione della Camera e del Senato.


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Il testo prende atto dei rilievi formali contenuti nell’ordinanza della Corte di Cassazione del 16 ottobre scorso rispetto al testo approvato dal Consiglio regionale il 27 settembre precedente: la Suprema Corte aveva chiesto di integrare il documento con la trascrizione integrale di alcuni dei commi delle disposizioni di cui si chiede l’abrogazione. Viene, inoltre, dato incarico ai consiglieri delegati (Franco Senarega come delegato effettivo e Paolo Ardenti come delegato supplente) di far pervenire entro l’8 novembre prossimo la deliberazione integrativa del quesito referendario presso la cancelleria dell’Ufficio centrale per il referendum della stessa Corte di Cassazione, a Roma.

Dibattito e polemiche in aula

Sergio Rossetti (Pd) ha lamentato la mancanza di tempo destinato ad approfondire il provvedimento e ha parlato di «forzatura istituzionale». Il consigliere ha ricordato le precedenti critiche espresse sul quesito, che sarebbe «illeggibile, incostituzionale e illegittimo». Rossetti ha dichiarato, inoltre, che il quesito è inammissibile: «Non sarà accolto ed è stato fatto esclusivamente a fini politici». Marco de Ferrari (Mov5 Stelle) ha ribadito che il testo «è vuoto e ha aspetti di incostituzionalità». Secondo il consigliere il testo non è chiaro: «Questo è un provvedimento di pura propaganda politica e sarà inevitabilmente impugnato, come peraltro – ha aggiunto – molti altri documenti licenziati da questa maggioranza mentre i veri problemi della Liguria, che la giunta dovrebbe affrontare, – ha concludo – sono altri»

Angelo Vaccarezza (FI) ha definito «fuorviante» il dibattito avviato questa mattina dalla minoranza e ha ribadito che l’attuale legge elettorale nazionale non garantisce la governabilità e non permette il rispetto del voto espresso dagli elettori. Secondo il consigliere il referendum «contribuirà a impedire le storture attuali». Franco Senarega (Lega Nord Liguria-Salvini) ha replicato alle critiche dei consiglieri di minoranza spiegando che il «quesito è semplice. Inoltre, grazie al referendum abrogativo, chi governa avrà un mandato per tutta la legislatura e avrà la forza per andare in Europa per tutelare davvero gli interessi del Paese». Claudio Muzio (FI) ha sottolineato: «La Corte di Cassazione ha emesso un comunicato in cui ha spiegato le motivazioni dei rilievi, che sono esclusivamente formali». Il consigliere non ha condiviso, dunque, «l’enfasi posta dall’opposizione nelle critiche, nel merito, al testo».

Mauro Righello (Pd) ha ricordato il dibattito in Consiglio durante la precedente votazione del quesito: «Si tratta di un quesito sbagliato nei suoi aspetti fondamentali. Qualunque legge elettorale – ha aggiunto – si fonda su due pilastri: la rappresentatività e la governabilità». Secondo Righello «questi due valori non vanno derubricati». Luca Garibaldi (Pd) ha replicato a Muzio: «Non si tratta di rilievi solo formali, ma di un problema politico perché esiste un tentativo di destrutturare la legge elettorale esistente». Secondo Garibaldi, che ha letto in aula parte del quesito, «questo testo è un pasticcio».

Augusto Sartori (FdI) ha sottolineato: «Il quesito pone il problema della governabilità e una delle strade per risolverlo può essere questo referendum che, peraltro, è stato proposto da diverse regioni italiane». Giovanni Lunardon (Pd), partendo dai rilievi della Corte di Cassazione, ha accusato i proponenti del referendum «di non essere stati in grado di elaborare un quesito corretto. Questo testo è inestricabile, incomprensibile». Il consigliere ha ricordato, inoltre, i pareri negativi espressi da alcuni giuristi sul testo durante le audizioni nella competente commissione.


IN BREVE | Referendum legge elettorale: ancora bagarre in Consiglio regionale dove oggi con 17 voti a favore (maggioranza di centro destra e Boitano del Gruppo misto), 8 contrari (Pd e Movimento5Stelle) e un astenuto (Giovanni De Paoli della Lega Nord Liguria-Salvini) è stata approvata la modifica chiesta dalla Corte di Cassazione del 16 ottobre scorso in merito al testo approvato dal Consiglio regionale il 27 settembre precedente.


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