Foibe ed esodo giuliano dalmati: gli studenti liguri raccontano la loro esperienza

Si è concluso oggi il viaggio dei vincitori del concorso per le scuole superiori nelle terre dove, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, furono perseguitati e uccisi migliaia di italiani della Venezia Giulia e Dalmazia

La delegazione ligure incontra la comunità italiana di Rovigno

Albenga / Vergarola | Termina oggi il viaggio della delegazione ligure nelle Venezia Giulia e Dalmazia, che è composta dagli studenti che hanno vinto la 18esima edizione del concorso bandito dall’Assemblea legislativa della Liguria “Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e Dalmazia”.


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I ragazzi hanno raggiunto i luoghi che, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, furono teatro della feroce persecuzione compiuta contro la comunità italiana che da secoli vive nelle attuali Slovenia, Croazia e Dalmazia. I ragazzi hanno visitato le Foibe di Basovizza; hanno conosciuto, entrando nei sacrari militari di Redipulia e di Oslavia e il vicino cimitero austroungarico, le radici dell’odio etnico che divise popoli che abitavano da secoli le stesse terre e, infine, hanno incontrato i rappresentanti delle comunità italiane che, a Pola, Fiume e Rovigno, mantengono viva la lingua e la cultura italiana grazie anche ad un’intensa attività scolastica. Fra le ultime tappe del viaggio, le foibe di Pisino e la cittadina di Vergarola dove il 18 agosto del 1946 si consumò una delle tante stragi contro la popolazione locale di lingua italiana.

Noah Puppo del liceo Liceti di Rapallo: «Questo viaggio è stato molto più che interessante perché mi è stato possibile apprendere in modo ancora più completo una parte della storia che conoscevo, purtroppo, a malapena. Molto toccanti sono state le visite alla foiba di Basovizza, al sacrario dell’impresa fiumana e al monumento che ricorda la strage di Vergarola. Spero che questa iniziativa sia ripetuta anche per le prossime generazioni».

Luca Zamparutti del liceo Liceti di Rapallo: «È stata un’esperienza indimenticabile. Questo viaggio mi ha aiutato ad aprire la mente: entrare nei Sacrari e ascoltare le storie raccontate da persone che hanno vissuto queste vicende fa davvero venire i brividi. Le deposizioni delle corone di alloro, sia della A.N.V.G.D.(Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia ndr), sia del Consiglio regionale Liguria, rappresentano un segnale importante perché dimostrano che questi fatti non possono essere dimenticati. A malincuore, però, ho capito che le popolazioni italiane che vivono in quelle città non sono ancora accettate completamente».

Francesco Travi del liceo Leonardo da Vinci di Genova: «”Noi siamo la scuola della minoranza”, con queste parole la preside della scuola italiana di Fiume ha descritto la situazione di una comunità coesa ma sempre più minuta eppure capace di mantenere le tradizioni e l’orgoglio di una nazione. In questi giorni sono stato in grado di comprendere appieno la realtà di un popolo orgoglioso di essere italiano, ma dimenticato da coloro che vivono effettivamente sul suolo italiano. Occorre ricordare queste tragedie affinché queste persone non vengano dimenticate».

Federico Camerini del liceo Da Vinci di Genova: «Questo viaggio, oltre a essere stato una bella esperienza sul piano umano, è stato sicuramente necessario per la comprensione dei terribili fatti avvenuti nel XX Secolo nei territori dell’Istria e della Dalmazia. È stata un’esperienza formante che, a parer mio, dovrebbero fare tutti per comprendere e abbattere, così, l’ignoranza su queste drammatiche pagine della nostra storia».

Luigi Giordani del liceo Da Vinci di Genova: «Grazie a questa esperienza abbiamo potuto constatare che tal volta le pagine più oscure della storia, per comodità dei potenti, vengono oscurate in modo tale da non creare troppi “problemi”. La vicenda dello sterminio degli italiani nelle terre dell’Istria e Dalmazia è un chiaro esempio di questo fenomeno che genera superficialità e ignoranza».

Gabriele Pettenello del Liceo Da Vini di Genova: «Il viaggio di istruzione a cui abbiamo partecipato è stato molto utile perché la storia degli italiani che abitavano e abitano quella zona non ha la risonanza che merita; il modo in cui generalmente si affronta questo tema a scuola lascia parecchie lacune e non permette di capire appieno la tragedia che si è consumata. Questo viaggio, inoltre, mi ha aiutato capire che la minoranza italiana che vive ancora in questi luoghi è una comunità autoctona, con tutte le difficoltà che questo comporta»

Matteo Patrone dell’istituto nautico Colombo di Camogli: «L’importanza di questo viaggio della memoria sta nella poca conoscenza dei fatti avvenuti in queste zone che, anche se differenti per numero di vittime, vennero eseguiti con modalità altrettanto crudeli rispetto a stragi più conosciute come quella della Shoah o del popolo armeno. Non è secondario il fatto che, essendo stato compiuto questo eccidio ad opera di un regime di sinistra, si pone l’accento su come tutti gli estremismi siano sbagliati».

Marta Gambarotta, Serena Raja e Lisa de Lucchini del liceo Costa della Spezia Spezia: «Noi ragazze siamo rimaste profondamente colpite dalla storia di Norma Cossetto, giovanissima studentessa istriana violentata, uccisa e gettata nella foiba di Villa Surani dai partigiani jugoslavi e siamo venute a conoscenza di storie analoghe, come quella delle sorelle Radecchi. Ma questo viaggio ci ha fatto riflettere anche sulle conseguenze atroci cui qualsiasi estremismo porta: nella Risiera di San Sabba, principale campo di prigionia nazista in Italia, abbiamo potuto renderci conto come abomìni siano stati compiuti sia da parte dei nazifascisti, sia dai comunisti. Infine ci ha commosso, visitando le scuole della minoranza italiana, il profondo attaccamento dei nostri coetanei alle proprie radici, cultura e lingua, e gli sforzi che quotidianamente fanno per conservarle».

Enrico Leboffe del liceo Costa della Spezia: «Non possiamo dimenticare o cancellare nulla: né le sofferenze inflitte alle minoranze negli anni del fascismo e della guerra né quelle inflitte a migliaia di italiani. Ringrazio chi ha organizzato questo viaggio e Fulvio Mohoraz (ANVFD) che, con la sua testimonianza, ci ha raccontato vicende vissute in prima persona: conoscere coloro che portano dentro questi ricordi è stato fondamentale per renderci più consapevoli di questa parte pressoché sconosciuta di storia del nostro paese».

Giacomo Campana, ex allievo del liceo Redemptoris Mater di Albenga: «Il viaggio mi ha fatto conoscere la realtà della comunità italiana della Venezia-Giulia e dell’Istria e la sua storia, al di là delle mie aspettative: è stato importante incontrare persone così appassionate nel mantenere viva la propria identità, tramandando un ricchissimo patrimonio culturale e mantenendo viva la memoria dei fatti deprecabili del passato affinché, si spera, non si ripetano in futuro. Raccomando caldamente questa esperienza a chi avrà l’opportunità di partecipare ai prossimi concorsi organizzati dal Consiglio regionale».

Vedi anche La delegazione ligure alle foibe


IN BREVE | Termina oggi il viaggio della delegazione ligure nelle Venezia Giulia e Dalmazia, che è composta dagli studenti che hanno vinto la 18esima edizione del concorso bandito dall’Assemblea legislativa della Liguria “Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e Dalmazia”. Gli studenti raccontano la loro esperienza.