Liguria, Excelsior: previste 26.250 assunzioni nel trimestre settembre-novembre 2019

Tra le professioni più difficili da reperire le imprese segnalano i tecnici in campo informatico (il 55,3% delle entrate previste), i progettisti ed ingegneri (54,6%) e gli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (53,9%)

Savona / Genova | Il Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in accordo con ANPAL, ha fornito i risultati del monitoraggio dei fabbisogni occupazionali delle imprese nel trimestre settembre-novembre 2019. In Liguria sono previste 26.250 assunzioni (l’8,2% in più rispetto ad un anno fa), di cui 9.350 a settembre (+7,2%), 9.030 ad ottobre (+7,6%) e 7.870 a novembre (+10,1%): rappresentano il 2,2% del totale nazionale, pari a circa 1milione e 174mila. Il settore dei servizi assorbirà il 79% delle entrate previste: in particolare si prevedono 4.600 nuove entrate nei servizi alle persone, 4.340 nel commercio, 4.240 nei servizi turistici di alloggio e ristorazione, 2.570 nei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio e 2.440 nei servizi operativi di supporto alle imprese.


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Tra le professioni più difficili da reperire le imprese segnalano i tecnici in campo informatico (il 55,3% delle entrate previste), i progettisti ed ingegneri (54,6%) e gli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (53,9%). Rispetto alla classe dimensionale delle imprese, il 54,2% delle entrate previste nel trimestre riguarderà quelle con meno di 50 dipendenti, il 23,7% le imprese con 50-249 dipendenti e il 22,1% quelle con oltre 250 dipendenti. Diploma (34%) e qualifica professionale (26%) sono i titoli di studio più richiesti, in linea con la media nazionale. Per una quota pari al 30% le entrate previste riguarderanno giovani con meno di 30 anni. Rispetto alla tipologia contrattuale proposta, sale dal 25% al 33% la quota di entrate stabili, ossia con contratto a tempo indeterminato.

A Savona, su 6.960 imprese con dipendenti, il 16,2% prevede di assumere nuovo personale nel periodo esaminato: il 18,9% opera negli altri servizi, il 18,3% nelle costruzioni, il 17,1% nel manifatturiero, il 16,5% nel commercio e il 12,2% nel settore turistico. Delle 3.490 assunzioni (di cui 2.310 tra ottobre e novembre), in crescita del 10,1% rispetto al 2018, anche in questa provincia sono privilegiate figure legate ai servizi turistici: cuochi e camerieri (690), seguiti da operai specializzati nell’edilizia (300) e da commessi (270). Tra le professioni più difficili da reperire vengono segnalati gli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (60,0%), operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (54,5%) e conduttori di mezzi di trasporto (38,0%). Rispetto alla classe dimensionale delle imprese, il 63,0% delle entrate previste nel trimestre riguarderà quelle con meno di 50 dipendenti, il 18,3% le imprese con 50-249 dipendenti e il 18,6% quelle con oltre 250 dipendenti. I titoli di studio più richiesti dalle imprese imperiesi sono il diploma (37%) e la qualifica professionale (28%).Il 30% delle entrate previste riguarderà giovani con meno di 30 anni. Il 39% delle entrate avrà un contratto a tempo indeterminato: era il 25% nello stesso periodo dell’anno scorso.

In provincia di Genova, su 17.670 imprese con dipendenti, circa il 19,2% prevede nuove assunzioni, delle quali quasi il 24% negli altri servizi, il 21% nel manifatturiero, il 19% nel turismo, , il 16% nelle costruzioni e il 14% nel commercio. Le entrate programmate tra settembre e novembre 2019 ammontano a 17.050 (+11,8% rispetto allo stesso periodo del 2018), di cui 10.810 tra ottobre e novembre: tra le figure professionali più richieste dalle imprese troviamo al primo posto il personale non qualificato nei servizi di pulizia (1.910), a seguire cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (1.840) e personale di amministrazione, segreteria e servizi generali (1.250). Tra le professioni più difficili da reperire le imprese segnalano i tecnici in campo informatico (il 53,9% delle entrate previste), i progettisti ed ingegneri (53,8%) e i tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale (52,0%). Rispetto alla classe dimensionale delle imprese, il 47,2% delle entrate previste nel trimestre riguarderà quelle con meno di 50 dipendenti, il 28,1% le imprese con 50-249 dipendenti e il 24,7% quelle con oltre 250 dipendenti. Diploma (34%) e qualifica professionale (26%) sono i titoli di studio più richiesti, in linea con la media nazionale regionale. Il 29% delle entrate previste riguarderà giovani con meno di 30 anni. Rispetto alla tipologia contrattuale proposta, il 29% delle entrate avrà un contratto a tempo indeterminato: era il 25% nello stesso periodo dell’anno scorso.

Nell’estremo ponente, su 4.900 imprese con dipendenti, il 17,0% ha comunicato l’intenzione di assumere nuovo personale: commercio e altri servizi sono i settori in cui è richiesto più personale (rispettivamente il 20,5% e il 19,6%), seguiti da turismo (15,2%), costruzioni (11,8%) e manifatturiero (11,1%). Le assunzioni programmate sono 2.350 (in calo del 15,5% rispetto a un anno fa), di cui 1.540 tra ottobre e novembre: il 23% riguarderà cuochi e camerieri (540), seguiti da commessi (230) e da conduttori di mezzi di trasporto (190). Tra le professioni più difficili da reperire le imprese segnalano gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (58,1%), cuochi e camerieri (11,0%) e operatori dell’assistenza sociale (5,2%). Rispetto alla classe dimensionale delle imprese, il 74,9% delle entrate previste nel trimestre riguarderà quelle con meno di 50 dipendenti, il 10,2% le imprese con 50-249 dipendenti e il 14,9% quelle con oltre 250 dipendenti. Anche a Imperia il diploma (31%) e la qualifica professionale (29%) sono i titoli di studio più richiesti dalle imprese. Il 30% delle entrate previste riguarderà giovani con meno di 30 anni. Il 31% delle entrate avrà un contratto a tempo indeterminato: era il 23% nello stesso periodo dell’anno scorso.

Infine alla Spezia, su 5.330 imprese con dipendenti, la quota che intende assumere nel periodo in esame è pari al 18,8% ed è ripartita per il 24,2% nel manifatturiero, il 23,0% nelle costruzioni, il 21,3% negli altri servizi, il 16,4% nel commercio e il 13,6% nel turismo. Le assunzioni programmate sono 3.360 (il 9,8% in più rispetto ad un anno fa), di cui 2.250 tra ottobre e novembre: al primo posto vengono richiesti cuochi e camerieri (650) e a seguire operai metalmeccanici ed elettromeccanici e commessi (entrambi 320). Tra le professioni più difficili da reperire vengono segnalati gli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (74,8%), gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (53,4%) e i tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale (40,0%). Rispetto alla classe dimensionale delle imprese, il 66,1% delle entrate previste nel trimestre riguarderà quelle con meno di 50 dipendenti, il 16,1% le imprese con 50-249 dipendenti e il 17,9% quelle con oltre 250 dipendenti. I titoli di studio più richiesti a La Spezia sono il diploma (34%) e la scuola dell’obbligo (31%). Il 34% delle entrate previste riguarderà giovani con meno di 30 anni. Il 37% delle entrate avrà un contratto a tempo indeterminato: era il 26% nello stesso periodo dell’anno scorso.


IN BREVE | Il Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in accordo con ANPAL, ha fornito i risultati del monitoraggio dei fabbisogni occupazionali delle imprese nel trimestre settembre-novembre 2019. In Liguria sono previste 26.250 assunzioni, il 2,2% del totale nazionale, pari a circa 1milione e 174mila. Il settore dei servizi assorbirà il 79% delle entrate previste: in particolare si prevedono 4.600 nuove entrate nei servizi alle persone, 4.340 nel commercio, 4.240 nei servizi turistici di alloggio e ristorazione, 2.570 nei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio e 2.440 nei servizi operativi di supporto alle imprese. A Savona, su 6.960 imprese con dipendenti, il 16,2% prevede di assumere nuovo personale nel periodo esaminato: il 18,9% opera negli altri servizi, il 18,3% nelle costruzioni, il 17,1% nel manifatturiero, il 16,5% nel commercio e il 12,2% nel settore turistico.