Controlli sui viadotti autostradali, misure cautelari GdF; “notizie che sconcertano”

In seguito all’inchiesta sul crollo del Ponte Morandi, eseguita dalla Guardia di Finanza di Genova un'ordinanza che comprende 9 misure cautelari; Toti: "notizie che sconcertano; pretendiamo verità, sia fatta chiarezza al più presto"

Il crollo di ponte Morandi in una foto scattata il 14 agosto 2018 a Genova

Savona / Genova | “Pretendiamo verità, processi brevi e pene esemplari per chi sarà giudicato responsabile dai tribunali” invoca il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti. I militari del I Gruppo della Guardia di Finanza di Genova, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, oggi hanno eseguito un’ordinanza che comprende nove misure cautelari nei confronti di dirigenti e tecnici di Autostrade per l’Italia s.p.a. e Spea Engineering s.p.a. Si tratta di tre arresti domiciliari e sei misure interdittive dal pubblico servizio e dal divieto temporaneo di esercitare attività professionali a favore di soggetti pubblici o privati, con contestuali perquisizioni negli uffici dei soggetti colpiti. L’attività scaturisce dall’inchiesta sul crollo del Ponte Morandi del 14 agosto 2018, nell’ambito della quale sono emersi numerosi elementi indiziari in ordine ad una presunta attività di falso, relativa alle relazioni concernenti le condizioni e le criticità di ulteriori viadotti autostradali, per le quali la Procura di Genova ha aperto un nuovo procedimento penale, nei confronti di dirigenti e tecnici appartenenti ad Autostrade per l’Italia S.p.A. e Spea Engineering S.p.a.

I successivi approfondimenti effettuati – spiega una nota della GdF – hanno fatto emergere gravi indizi di colpevolezza in ordine ad atti pubblici redatti da pubblici ufficiali ed afferenti alle attività di controllo sui viadotti Pecetti (A26) e Paolillo (A16), reiterati anche successivamente al crollo del Ponte Morandi, per i quali sono state emesse le odierne ordinanze. In alcuni casi, sono emerse falsificazioni e/od omissioni concordate, finalizzate ad occultare agli ispettori del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti elementi rilevanti sulla condizione dei manufatti ed il loro stato di conservazione – in occasioni di attività ispettive e nell’ambito della vigilanza ministeriale – che avrebbero comportato una verifica globale dell’opera ed altre misure precauzionali.

“Quanto emerge dalle indagini sui controlli truccati di alcuni viadotti autostradali sconcerta, in particolare chi come noi amministra una città e una regione che hanno vissuto la tragica esperienza di Ponte Morandi”, commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti: “Su questa indagine così come sul crollo del viadotto ci auguriamo che venga fatta al più presto chiarezza su quanto accaduto, pretendiamo verità, processi brevi e pene esemplari per chi sarà giudicato responsabile dai tribunali. Genova, la Liguria e i familiari delle 43 vittime meritano verità e giustizia”. (effe)

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