Giusto dona ai Fieui di caruggi la fionda slovena

L'ultima sua avventura è stata il ripercorrere, per 1.200 chilometri, il Cammino di San Martino dalla città natale del Santo, Szombathely fino ad Albenga ed ora Sergio ha voluto regalare ai suoi amici del gruppo “Fieui di Caruggi” una fionda artistica

Sergio Giusto e i Fieui di caruggi di Albenga

Albenga | di Claudio Almanzi. Da quando è tornato a vivere nella “Città delle Torri” dopo 25 anni di parentesi lombarda, l’artista Sergio Giusto è diventato uno dei simboli più conosciuti di Albenga in giro per l’Italia ed anche all’estero. Non solo per via del fatto che è un artista affermato, ma anche grazie alle sue imprese atletiche che lo hanno fatto conoscere nella penisola ed in tante nazioni europee.

L’ultima sua avventura è stata il ripercorrere, per 1.200 chilometri, il Cammino di San Martino dalla città natale del Santo, Szombathely fino ad Albenga ed ora Sergio ha voluto regalare ai suoi amici del gruppo “Fieui di Caruggi” una fionda artistica realizzata appositamente per loro durante l’attraversamento delle campagne e dei boschi sloveni.

La cerimonia, che si è svolta nei giorni scorsi nella famosa cantina di Dino Vio, è stata anche l’occasione per fare il punto sulle molteplici attività dell’ artista: “A parte il periodo di quasi due mesi in cui sono stato impegnato sul Cammino di San Martino – ci ha spiegato Giusto- sono stato ancora quasi un mese fermo, senza toccare i colori. Per me la pittura, e l’arte in genere, devono essere un mezzo per esprimersi ed io non riuscirei mai a mettermi a lavorare per produrre un pezzo simile a quello già fatto in precedenza. Ora invece ho sentito il desiderio di riprendere in mano i colori. Sento di dover dire qualcosa e sto realizzando una serie di opere nuove, che mirano maggiormente all’ essenzialità, rispetto a quelle più oniriche e surrealiste che hanno caratterizzato la mia pittura in questi ultimi anni”.

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Giusto artisticamente si è formato in Lombardia: trasferitosi per molti anni sul Lago di Garda dove, la vicinanza con la capitale dell’arte italiana, Milano, ha presto facilitato il suo ingresso nel giro di alcune prestigiose gallerie meneghine. “ Allievo del grande Maestro Silvano Gilardello, direttore dell’ Accademia di Verona, e del noto scultore Pino Castagna- dice di lui il gallerista ed esperto d’arte Armando D’Amaro-  Giusto è riuscito nelle sue opere più recenti a combinare con equilibrio realtà e sogno. La sua arte è stata definita infatti da valenti critici “ Realismo magico”, una definizione assai azzeccata per gran parte dei suoi lavori. Tuttavia la complessità del suo mondo artistico lo rende  difficilmente catalogabile. È un artista versatile e poliedrico: scultore e grafico, legato all’ Art Brut ed a quella del riciclo”. Molto apprezzato anche da galleristi e collezionisti: “Molte sue opere – prosegue D’Amaro – sono dense di significati e di personaggi, di colori e strutturate su diversi piani, insomma molto complesse e frutto di grande e raffinato lavoro. Anche quelle legate all’arte del riciclo sono frutto di lunga meditazione e lavoro: utilizza oggetti di vario genere, pezzi di computer inservibili, assembla oggetti di recupero, spesso poveri e d’uso quotidiano, collocandoli con ironia ed estro su tavole dipinte con colo  colori acrilici”. Le opere di Giusto, che ha alle spalle molte personali e collettive, fanno parte di decine collezioni private prestigiose. Ha ottenuto notevoli successi nella Fiere di Padova, Cremona, Forlì e Zurigo. Per anni, nel suo studio a Garda, Sergio Giusto ha lavorato incessantemente alla ricerca di un equilibrio tra forma e colore che lo colloca davvero fra i più validi artisti liguri-lombardi della generazione di mezzo. Attualmente la galleria d’arte principale di riferimento per l’artista è quella milanese PassepARTout Unconventional di Elena Ferrari.

Intanto proprio ieri a Palazzo Oddo Giusto ha anche preso parte, insieme a Gianfranco Radini, che lo ha accompagnato nell’impresa dall’Ungheria all’Italia, all’incontro fra amministratori locali, cittadini, rappresentanti delle categorie economiche e della società civile, coinvolti nella seconda parte del progetto sul Cammino di San Martino. Si è trattato di una serie di incontri, scambi di opinioni, chiacchierate organizzative, realizzate attraverso un processo partecipativo di discussione ed identificazione di proposte operative che consentiranno la capitalizzazione dei risultati sviluppati grazie al progetto New Pilgrim Age e lo sviluppo di una strategia condivisa dalla comunità.

Fra le proposte emerse per ora la realizzazione di un libro guida, che sarà scritto da Sergio Giusto e Gerry Delfino e di una mostra, in collaborazione con il il Comune, i Circoli Didattici di Albenga, le Acli di Savona e l’ Istituto Internazionale degli Studi Liguri. Il Progetto pluriennale e transnazionale NewPilgrimAge Interreg Central Europe è stato approvato e cofinanziato nell’ambito del Programma Interreg Central Europe, nel quadro della politica di coesione fra popoli dell’Unione Europea.