“Il Paese che vogliamo”, Cia per la riforma dell’agricoltura

Ieri da Sassello è partito il roadshow nazionale Cia per un progetto di riforma dell'agricoltura in 5 mosse; oltre 80 presenze nella piccola cittadina dell’Appenino ligure tra cui istituzioni regionali e locali

Il Paese che vogliamo - Cia a Sassello (SV)

Savona / Sassello.

È partito ieri, lunedì 2 settembre, con la tappa in provincia di Savona, il roadshow di Cia dedicato a “Il Paese che vogliamo” per presentare al futuro governo, dopo le tappe da Nord a Sud Italia, il suo dossier conclusivo articolato in cinque punti centrali:  infrastrutture, territorio, filiere, fauna selvatica e politiche europee. Il viaggio di Cia lungo la penisola ha riunito, per l’interregionale Liguria-Piemonte, oltre 80 presenze tra cui rappresentanti di istituzioni regionali e locali, enti e istituzioni, oltre a tecnici ed esperti dei vari settori dell’economia e della società che interagiscono con il territorio.


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Per l’intera giornata, fino alla tavola rotonda conclusiva a tenere banco nel confronto  con Agricoltori Italiani, “temi non più rinviabili e di estrema urgenza per il Paese: infrastrutture, governo del territorio, Enti locali e politiche europee, filiere a vocazione territoriale e sistemi di gestione della fauna selvatica”. «Concretezza e lungimiranza hanno contraddistinto il dibattito con le rappresentanze regionali e locali, le associazioni e la società civile -ha commentato Aldo Alberto, presidente di Cia Liguria. – È l’approccio che ci aspettavamo e che ci porterà ad elaborare proposte mirate, elaborando soluzioni specifiche per le zone rurali del Nord, con Liguria e Piemonte a fare da capofila».

Tra le priorità emerse oggi ai tavoli, ha aggiunto Alberto, «la necessità di modificare la legge nazionale 157 che disciplina la gestione della fauna selvatica, e quella di aiutare i giovani imprenditori semplificando la burocrazia. Una politica che si adoperi in tal senso è un grande incoraggiamento per gli under 40 che scelgono di continuare a investire nelle aree interne». «Ma l’aspetto più significativo di questa giornata a Sassello – conclude Alberto – è la grande voglia di partecipare al dibattito emersa da tutti i tavoli di discussione. Molti dei partecipanti ci hanno infatti chiesto esplicitamente di dare continuità a questo processo di coinvolgimento e confronto, ed è quello che come Cia continueremo a fare, con orgoglio e determinazione, da qui in avanti».

«Con il nostro roadshow siamo pronti a portare al governo non consigli, ma proposte articolate e sostenute da numeri e fatti. Siamo una componente strategica dell’Italia e vogliamo contare per quello che siamo – conferma Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani-. Non a caso siamo partiti da Sassello, qui inizia l’Appennino, che è la dorsale della maggior parte delle aree rurali nazionali. È una terra rappresentativa della aree del Nord, fatta di piccoli Comuni, ma con un gap di infrastrutture fisiche e digitali che va sanato. Su questo stiamo lavorando e continueremo a farlo passando per la tappa al Sud, il 4 settembre a Benevento, per poi arrivare a novembre in Centro Italia, tra i Comuni del cratere del sisma 2016». Hanno partecipano tra gli altri: Daniele Buschiazzo, sindaco di Sassello; Sonia Viale, vicepresidente Regione Liguria; Stefano Mai, assessore all’Agricoltura della Regione Liguria; Marco Protopapa, assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte; Mons. Marco Granara, presidente Fondazione Antiusura Santa Maria del Soccorso.

Soddisfazione per la partecipazione ed il coinvolgimento di agricoltori, amministratori pubblici ed operatori economici da parte di Mirco Mastroianni, presidente provinciale di CIA che ha preso parte ad uno dei tavoli di lavoro, quello sulle filiere produttive, sulla base dell’esperienza maturata con la rete dei viticoltori, creata con il suo apporto. “Proposte mirate e soluzioni specifiche fondamentali per il nostro settore, è indispensabile una nuova strategia che possa sostenere gli imprenditori: meno burocrazia, aiuto ai giovani e incentivi per sostenere investimenti nelle aree interne e rurali”. “Esperimento interessante di confronto democratico e di approfondimento delle problematiche con i soggetti che operano sul territorio. Siamo riusciti ad interessare e tenere impegnate anche le amministrazioni pubbliche per una giornata intera sui problemi delle zone interne collinari e montane di Liguria e Piemonte” conclude il presidente Mastroianni.