Acquisizione Conad/Auchan, nulla di fatto al tavolo del Mise; i sindacati chiedono garanzie occupazionali

interrogativi luminosi

Savona / Roma. Si è concluso con un nulla di fatto il tavolo attivato al Mise sulla maxi operazione di acquisizione Conad/Auchan. All’incontro, coordinato da Giorgio Sorial, vice capo di gabinetto del ministro Di Maio, hanno preso parte i dirigenti di Auchan, Sma e Conad, il segretario generale dell’associazione Ancd e i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uilltucs mentre oltre 300 lavoratori hanno preso parte al presidio organizzato davanti il dicastero. I rappresentanti di Conad hanno riferito in termini molto generali dell’operazione di subentro negli asset aziendali attualmente detenuti da Auchan Sma, che riguarderebbe 246 supermercati più 46 ipermercati del gruppo francese e circa 18mila lavoratori. L’operazione, il cui preliminare di vendita risale al 13 maggio scorso e che dovrebbe concludersi entro la fine dell’estate, avverrà per il tramite dell’acquisizione delle azioni di controllo Auchan Retail Italia Spa da parte di Bdc Italia Spa, newco costituita per il 51% da Conad e per il restante 49% dal finanziere Mincione che ha interesse nel mercato immobiliare.


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I sindacati in particolare hanno chiesto chi gestirà direttamente i punti vendita, stante la particolarità della specifica esperienza associativa di impresa operata da Conad, consorzio di dettaglianti. Conad di contro non ha definito in maniera chiara chi gestirà i negozi; un aspetto non di poco conto per i sindacati e per i 18mila lavoratori convolti dall’acquisizione. I sindacati hanno poi sollecitato la definizione di una nuova data di incontro finalizzato a fare chiarezza sulla portata dell’operazione, al perimetro commerciale impattato e, non da ultimo, al piano industriale e degli investimenti. Il Mise ha convocato le parti per il 20 giugno; i sindacati hanno espressamente richiesto la partecipazione dei rappresentanti del Gruppo Arena interessato a rilevare i 33 punti vendita Sma siciliani. Il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice presente al tavolo ha espresso «preoccupazione sulla tenuta dei livelli occupazionali» con particolare riferimento agli 800 impiegati addetti alle funzioni centrali – in quanto l’impresa subentrante può già contare su un sistema organico di funzioni e di servizio alla rete vendita – e anche in ordine «al modello organizzativo che Conad adotta all’interno delle realtà commerciali, estremamente semplificate rispetto alla struttura degli ipermercati francesi».

Per il sindacalista è poi «innegabile che la grande distribuzione organizzata è provata da una crisi trasversale che ha investito tutti i format distributivi e che ha avuto ripercussioni anche sui bilanci Auchan Sma». La differenza tra i costi e valore della produzione nel 2018 si aggirano a circa 300milioni di euro a fronte di 193 milioni di euro nel 2017. Il sindacalista ha espresso apprensione anche per gli effetti collaterali della cessione sulla rete dei 1300 punti vendita affiliati Simply e Sma e sul futuro lavorativo dei circa 6500 addetti coinvolti. Dell’Orefice ha infine espresso l’auspicio «che la maxi operazione non abbia solo carattere immobilitare ma che chi abbia investito nell’acquisizione sia disponibile ad investire economicamente sia sul margine della promozione che sulla struttura organizzativa di impresa».