Elezioni Albenga, comizio di Salvini tra fumogeni e contestazioni

Albenga / Sanremo. Campagne elettorali e contestazioni. Comizi e contromanifestazioni di protesta in occasione del tour elettorale del ministro e segretario della Lega Matteo Salvini arrivato nel Ponente ligure, ad Albenga e – questa mattina – Sanremo, per sostenere i candidati del carroccio alle europee e amministrative. Arrivato in città dopo un precedente raduno elettorale ad Alessandria, ieri sera ad Albenga il comizio di Salvini in Piazza del Popolo è stato preso di mira dai cori dei manifestanti che si erano dati appuntamento dalla parte del vecchio ospedale. La contromanifestazione – organizzata in particolare da Anpi, Fischia il Vento e Casa dei Circoli – era stata inizialmente pensata come una sorta “presidio silenzioso” di protesta per ribadire polemicamente con striscioni e manifesti i valori della Resistenza e dell’antifascismo, ma tra i manifestanti sono poi spuntati fischietti, fumogeni e megafoni che hanno a lungo disturbato il comizio elettorale di Salvini. Accanto ai cori di “Bella Ciao” e “Fischia il Vento”, gli slogan sono così passati dall’“Ora e sempre Resistenza” al genere più polemico del “Salvini vai a lavorare”. Questa “non è democrazia”, hanno lamentato tra gli organizzatori del comizio e sulla piega che ha preso ieri sera la contromanifestazione si sono creati dissapori anche all’interno delle associazioni. Sulla questione, particolarmente critica la presidenza dell’associazione Fischia il Vento e Giuliano Arnaldi.

«Ieri avevamo alcuni obiettivi» scrive oggi in una nota: «ricordare a chi vota Salvini che se oggi anche lui può parlare liberamente ( e aiutare i fascisti suoi amici di Casa Pound ) lo deve ai nostri morti, ad esempio ai 59 Martiri della Foce. Che l’Italia è nata sulle nostre montagne, quelle di Fischia il vento, che questa italia non ha mai pensato di usare il Tricolore come carta igienica. Che questa Italia è messa in pericolo dalle sue politiche violente e razziste. Che noi non odiamo. Che difendiamo il sistema di regole che si chiama Costituzione perché senza regole sono prima di tutto i deboli a soccombere. Con la passione e la disponibilità delle compagne e dei compagni delle Anpi e di Casa dei Circoli abbiamo provato ad organizzare una manifestazione condivisa e ampia». «Ci siamo dati delle regole, le abbiamo discusse e concordate» prosegue l’associazione Fischia il Vento: «Chi ha partecipato si era assunto l’impegno di rispettarle. Abbiamo chiesto a chi non le condividesse di manifestare altrove. Nonostante impegni solenni e gran spreco di parole “un paio di conigli cialtroni” ha usato la nostra fatica e le nostre persone per far passare altri slogan. Lo ha fatto in modo “organizzato e viscido”, presentandosi con fischietti, fumogeni e striscioni. Potevano avere il coraggio di esprimere a viso aperto il loro pensiero, dirlo. Avrebbero il mio rispetto Evidentemente incapaci o pavidi oltre che inaffidabili hanno preferito usare il nostro sforzo, e il risultato è che oggi la notizia è in parte veicolata in modalità “derby” tra sinistra e Salvini. A chi serve questo risultato? All’antifascimo o a Salvini e Co.? E va già bene che non è accaduto di peggio. A quel “paio di conigli cialtroni” non ho niente da dire. Se vogliono chiarire sanno dove trovarmi, la faccia ce la metto sempre. Ma con le altre persone che hanno seguito quel modo di protestare vorrei parlare proprio di regole e di metodi. Perché insieme si ragiona, insieme si decide e insieme si vince. A me lo hanno insegnato i Partigiani». (effe)

Vedi Una Lettera aperta al ministro Salvini: “Albenga è antifascista, si pronunci sui Valori della Resistenza”

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