Albenga. Si è conclusa con la partecipazione di quasi 400 ragazzi degli Istituti scolastici del comprensorio di Albenga l’iniziativa Cine-Educando sostenuta dal Rotary Club di Albenga. Il progetto, ideato da Simone Riccioni e Giorgia Benusiglio, parte dalla realizzazione di un film cinematografico ispirato alla storia di Giorgia Benusiglio, la ragazza miracolosamente salvata nel 1999, grazie ad un trapianto di fegato, dopo aver assunto una piccola quantità di ecstasy. Da quel giorno, Giorgia ha deciso di trasformare la sua esperienza in una lezione di vita, informando e parlando ai ragazzi dei rischi legati all’assunzione di droghe. Negli scorsi anni Giorgia Benusiglio è stata protagonista di incontri con I ragazzi delle scuole superiori di Albenga nell’ambito di incontri organizzati dal Rotary.
Il film ispirato alla vicenda di Giorgia, intitolato La mia seconda volta, è stato proiettato gratuitamente per i ragazzi delle scuole presso il Multiplex grazie al contributo del Rotary Club. L’iniziativa fa parte di un più ampio progetto a livello nazionale, che nell’arco di due settimane ha coinvolto più di 200.000 studenti, di tutta Italia, durante l’orario scolastico. La mia seconda volta è un film con la regia di Alberto Gelpi e vede la partecipazione di Luca Ward e Daniela Poggi. La trama in breve. Diciott’anni, vitale e creativa, un talento ancora da indirizzare: questa è Giorgia (Mariachiara Di Mitri). Brucia dalla voglia di finire la quinta liceo artistico ed evadere dalla provincia dove è cresciuta… la stessa in cui, per studiare all’Accademia di Belle Arti, s’è ritirata Ludovica (Aurora Ruffino). Lei di anni ne ha ventitré e sa già cosa vuole: diventare scenografa. Conoscendosi tramite il fratello di Giorgia, Davide (Simone Riccioni), scopriranno l’imprevedibilità del destino, tra amicizie profonde, amori inaspettati e sogni d’evasione accesi da una variopinta carovana sulle rive d’un lago. Troveranno il coraggio d’affrontare le conseguenze delle loro scelte… perché nessuno è un’isola e il gesto di ognuno, nel bene o nel male, si riflette su tutti gli altri. Un viaggio verso l’età adulta che tocca le speranze, i timori, le difficoltà e le gioie di ogni percorso di crescita.
La mia seconda volta è un film sull’importanza delle scelte. Ogni giorno, vivendo, ci troviamo di fronte a bivi, più o meno visibili, che ci costringono a scegliere: entrare o uscire, “sì” o “no”. Fa parte della quotidianità di ognuno di noi. Ci sono scelte difficili, quelle che necessitano di attenzione, di riflessione, di tempo. E ci sono quelle facili, immediate, a cui si risponde quasi senza pensarci perché “ci piacciono”. Scelte di testa e scelte di pancia, potremmo dire. Eppure il comune denominatore delle scelte, facili o difficili che siano, è la non-certezza della conseguenza. La mia seconda volta è allora un film sulle conseguenze. Uno spunto di riflessione lasciato ai ragazzi e agli adulti, che non intende fare moralismi né lanciare insegnamenti a tutti i costi. Un quadro il più possibile oggettivo che ogni spettatore potrà guardare per formarsi una propria idea. Senza dimenticare però che il film è ispirato ad una storia vera. E dunque La mia seconda volta è un film sulla vita. Sui giochi e sull’imprevedibilità di ogni giorno. Sulla consapevolezza che anche volendo, spesso, non si può tornare indietro. Che la vita è una scelta, e ogni scelta porta una conseguenza. Una gioia o un dolore, da accettare. Anche quando non ci piace. Perché è da qui che che può nascere una bellezza ancora più grande.