Agricoltura, Coldiretti: per i giovani, insufficiente utilizzo dei fondi europei

Savona / Genova. In Liguria, come nelle altre regioni d’Italia, il ricambio generazionale in agricoltura, è ostacolato, sostiene Coldiretti, “dall’insufficiente utilizzo dei fondi europei nel settennio 2014-2020: al 31 marzo 2018 nella nostra regione erano state utilizzate meno del 2% delle risorse destinate ai giovani”. Secondo un’indagine della sezione di controllo degli Affari Comunitari ed Internazionali della Corte dei Conti, commentaColdiretti Liguria, “su 1,9 miliardi di euro da attribuire per il settennio 2014-2020 (tra risorse nazionali ed europee) allo sviluppo rurale. I fondi comunitari avrebbero dovuto favorire, oltre alle altre cose, 35mila giovani under 40 che, a livello italiano, hanno presentato domanda per il primo insediamento in agricoltura.  Ma ben 2 richieste su 3 (66%) sono state rifiutate, e in caso di domanda accolta le tempistiche di evasioni degli aiuti, sono arrivate, in alcune regioni, ad allungarsi fino a 985 giorni: questo fenomeno rischia di portare ad una brusca frenata dello sviluppo di numerose aree rurali del nostro paese”.


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“Purtroppo le lungaggini burocratiche – afferma il Delegato Regionale di Giovani Impresa Coldiretti Liguria, Davide Busca – rallentano i sogni di tanti giovani che hanno scelto di investire per il proprio futuro in campo agricolo ed ittico. Nella nostra regione sono state 500 le domande presentate da imprenditori under40 per il primo insediamento in agricoltura tramite i Piani di sviluppo rurale 2014-2020 dell’Unione Europea, numero che mostra come, anche in Liguria, si è giunti ad un’inversione di rotta epocale, con un forte ritorno all’agricoltura, settore dove, nel 2018, si è registrato l’incremento di ben 1/3 delle imprese, cresciute di 400 nuove unità. È un momento storico importante quello che viviamo come giovani, dove fondamentali risorse nazionali sono state stanziate con il reddito di cittadinanza per accompagnare le nuove generazioni al lavoro: non si può avere, in uno dei settori cardine dell’economia del nostro paese, ritardi del genere, mentre, al contrario  bisognerebbe favorirne il più possibile l’avvicinamento da parte dei ragazzi”.

“Abbiamo la necessità – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa –  che la burocrazia in Liguria, come in molte altre parti d’Italia, possa accelerare le procedure nell’attuazione dei Piani di Sviluppo Rurale, in modo da favorire le aziende che lavorano e investono nei territori. Anche nella nostra regione il rischio più evidente è che, non agevolando il ricambio generazionale, le campagne liguri e gli antichi mestieri siano, nel giro di pochi anni, abbandonati. Questo fenomeno causerebbe un grave danno all’ambiente, venendo a mancare l’importante lavoro di presidio di territorio che svolgono gli agricoltori, all’economia locale e all’occupazione. Bisogna cercare di sostenere il lavoro agricolo e ittico per tutelare e valorizzare la nostra regione e i suoi prodotti, e aiutare i giovani che devono costruirsi un futuro lavorativo adeguato alle loro inclinazioni ed esigenze.”