Futuro Carige, sindacati: sì all’aggregazione ma per rilanciare azienda e occupazione

Genova. L’incontro dei tre commissari di Banca Carige con i Segretari Generali di categoria ha confermato l’inevitabilità di una aggregazione nel prossimo futuro del Gruppo. “Nell’incontro, così come nel comunicato stampa diffuso ieri mattina dalla Banca, si annuncia che nel febbraio prossimo verrà presentato un nuovo piano industriale che, secondo i commissari, sarà propedeutico a una aggregazione da affrontare nelle migliori condizioni di efficienza e di capitalizzazione”, precisano in una nota congiunta la Segreteria Nazionale Fisac Cgil, Camera del lavoro di Genova e Cgil Liguria, Fisac Cgil Genova e Liguria, Segreterie di Coordinamento Fisac Gruppo e Banca Carige.

In considerazione di questa prospettiva, proseguono i sindacalisti, “e riservandoci di esaminare in dettaglio il decreto emanato ieri che dovrebbe facilitare questo percorso, riteniamo necessario esprimere il nostro giudizio sulle iniziative annunciate: • Il piano industriale non dovrà prevedere alcuna riduzione di costi del personale, né in termini di ulteriori tagli di posti di lavoro, né in termini di interventi sulle retribuzioni, entrambi già pesantemente penalizzati dai piani industriali precedenti e dai relativi accordi sottoscritti; • Il percorso verso una aggregazione dovrà necessariamente essere preceduto da un intervento di ricapitalizzazione a fronte del quale ci attendiamo una chiara ed esplicita assunzione di responsabilità da parte degli attuali soci, che non ostacoli eventuali aumenti di capitale; • In qualità di interlocutori che dovranno necessariamente essere coinvolti nelle scelte strategiche che saranno intraprese, non siamo disponibili ad assecondare processi di aggregazione in assenza di progetti industriali che vadano chiaramente in direzione di una continuità dell’attività bancaria del Gruppo, né a partnership con aziende di credito che per sovrapposizioni o per scelte strategiche producano ulteriori tagli di posti di lavoro nei territori di riferimento”.

“Restiamo convinti che l’aggregazione sia l’unica strada possibile, ma pensiamo che non possa essere uno strumento di penalizzazione del lavoro, e debba essere al contrario un passo necessario per il rilancio di un’azienda che, ricordiamo ancora una volta, ha attraversato una situazione critica unicamente per le scelte manageriali nel tempo effettuate dai diversi amministratori che si sono succeduti”, concludono le associazioni sindacali.

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