A Palazzo Stella una mostra di Plinio Mesciulam

di Claudio AlmanziGenova. Per celebrare il suo venticinquesimo compleanno a Genova Satura ha pensato di proporre un omaggio al grande Maestro genovese Plinio Mesciulam. A Palazzo Stella sabato, alle ore 17, nel centro per la promozione e diffusione delle arti, verrà infatti inaugurata la mostra «Vertigini» a cura di Mario Napoli.


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A venticinque anni dalla prima mostra del grande artista genovese, ospitata in occasione dell’inaugurazione dell’Associazione nel lontano 1994, Satura vuole omaggiare Mesciulam, presentando venti opere, mai esposte in precedenza, e scelte tra quelle raccolte nel bellissimo volume “Vertigini. Elegia per una città”, con testi dell’o stesso artista e di Martin Krampen. Si tratta di opere dedicate alla città di Genova, realizzate a metà degli anni Novanta e che ora assumono un maggiore significato, oltre che per la forza storica dell’operazione artistica, per il momento che sta vivendo Genova dopo il crollo del Ponte Morandi e per l’inizio di quest’anno in cui si celebra il venticinquesimo anniversario di Satura.

Plinio Mesciulam nasce a Genova nel 1926 dove vive e lavora. Esordisce nel 1948 a Roma alla V Quadriennale nel contesto della pittura astratta italiana del dopoguerra. Nel 1952, dopo aver conosciuto Atanasio Soldati, su sollecitazione di Monnet aderisce al MAC contribuendo con ricerche sul rapporto colore-spazio architettonico. A cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta il Maestro elabora una maniera “materica” con l’ uso del cartone ondulato, che Dorfles, presentandola, definisce “originale”.

In seguito ritiene superata l’alternativa iconico-aniconico. Prosegue la ricerca sulle immagini e la materia pittorica. Dal 1973 “Il Segno precario” (fotografia e scrittura manuale), dal 1976 “L’arte ostensoria: Epifanie Ostensibili” (cortei di giovani con insegne), presentate e sostenute da Francesca Alinovi alla settimana internazionale della performance a Bologna 1977. Sempre nel 1976 inizia l’operazione “Mohammed” che si concreterà nel “Centro di Comunicazione Ristretta” (1977) e che durerà fino al 1981. È un lavoro sulla comunicazione (Net Art) che da Pierre Restany verrà definito “incunabolo di internet”. Il Centro Mohammed si espanderà in tutto il mondo, suscitando l’interesse, la partecipazione e l’omaggio di vari esponenti dell’avanguardia internazionale, da Beuys a Restany, Rainer, Boetti, Ben Vautier, Chiari, Kushner, Friedman, Vaccari, Bartolini, Paladino, Pignotti, ecc. Una copia dell’archivio del Centro Mohammed verrà acquisita dal Jean Brown Archive di Tyringham nel Massachussets e successivamente acquisita anche dal Getty Museum di Santa Monica. Ed ancora gli “Horrores” e “L’Album di famiglia”. Del 2005 sono le “Tavole auto-ostensione” (auto-ostentazione del proprio discorso). Per giungere fino all’attuale lavoro sulla coppia (l’ amore dell’ uomo verso la donna) in un contesto tecnico-formale detto Archipittura (pittura che si protende verso lo spazio circostante difendendosi). Un viaggio artistico lungo oltre 70 anni, attraverso svariate fasi e correnti, che fanno di Mesciulam uno degli artisti italiani più grandi del Novecento.

La mostra resterà aperta fino al 23 gennaio con il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle ore 9 e 30 alle 13 e dalle 15 alle 19, il sabato dalle ore 15 alle 19.