Mondovisioni, a Savona i documentari di Internazionale

Savona. Per il sesto anno la rassegna promossa dall’Associazione musico-culturale Ballacoicinghiali e da Find The Cure Italia Onlus porterà cinque documentari su attualità, diritti umani e informazione in anteprima ligure al Nuovofilmstudio. La sesta edizione della rassegna “Mondovisioni – i documentari di Internazionale”, in programma al Nuovofilmstudio a Savona dal 10 gennaio al 7 febbraio, proporrà per cinque giovedì i docu-film selezionati dall’Associazione musico-culturale Ballacoicinghiali e da Find The Cure Italia Onlus tra quelli presentati da CineAgenzia lo scorso ottobre al festival della rivista Internazionale a Ferrara.

“Da sei anni portiamo la rassegna a Savona e siamo lieti di condividere questa iniziativa con il Comune e il Nuovofilmstudio. Anche quest’anno i cinque documentari in programma, selezionati dai maggiori festival internazionali e tutti in prima visione in Liguria, portano sul grande schermo storie di grande importanza, su questioni che riguardano l’attualità, la politica, i diritti umani e il mondo dei media, con l’intento di fornire un’informazione chiara, profonda e consapevole su tematiche spesso difficilmente fruibili dai media classici”, hanno commentato gli organizzatori.

Si parte il 10 gennaio con “EuroTrump”, un ritratto esclusivo dell’olandese Geert Wilders, una delle figure di punta della nuova destra europea. Antieuropeista e noto per le sue posizioni contro l’Islam vive sotto scorta da dodici anni. «Il documentario lo segue nella campagna elettorale del 2017, mentre si candida alla guida del paese. In quelle elezioni il suo Partito per la Libertà è arrivato secondo e la stampa ha parlato di sconfitta del populismo, ma le idee di Wilders e la sua retorica incendiaria hanno da tempo superato i confini dei Paesi Bassi, imponendosi nel dibattito politico europeo e non solo».

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La rassegna proseguirà il 17 gennaio con “Recruiting for Jihad”, che segue per tre anni la vita quotidiana e le attività dell’estremista islamico norvegese Ubaydullah Hussain, fino a quando nell’aprile 2017 viene arrestato per aver arruolato volontari per conto del gruppo Stato islamico e organizzato il loro viaggio in Siria. In quell’occasione la polizia sequestra anche il materiale girato e per i due registi comincia una battaglia giudiziaria, tanto che il docu-film, nato per esplorare l’ideologia jihadista, si trasforma anche in una riflessione sulla libertà d’informazione.

In una fase di crisi politica e sociale come quella attuale, “What is democracy”, in programma il 24 gennaio, «riflette su una parola che troppo spesso diamo per scontata: democrazia. Dai rivoluzionari esperimenti di autogoverno nell’antica Atene alle origini del capitalismo nell’Italia medievale, dalla Grecia contemporanea alle prese con la crisi finanziaria e l’afflusso di migranti agli Stati Uniti che fanno i conti con il loro passato razzista e il crescente divario tra ricchi e poveri, il film è un viaggio attraverso i secoli e i continenti per capire problemi e prospettive del ventunesimo secolo».

Giovedì 31 gennaio “Whispering Thruth To Power” racconta l’ultimo anno in carica di Thuli Mandosela, public protector sudafricana il cui compito è tutelare i cittadini dagli abusi e dalla corruzione nella pubblica amministrazione. «Dopo aver messo sotto accusa il presidente Jacob Zuma per uso illegale di fondi statali, Madonsela si trova ad affrontare la sfida più impegnativa della sua carriera: indagare – tra proteste, minacce e denunce – sui legami tra il presidente e una potente famiglia di imprenditori sospettati di comportamenti illeciti. Il documentario traccia il ritratto non solo di una donna straordinaria ma anche di un paese che lotta per restare fedele ai suoi ideali di libertà e democrazia».

A chiudere la rassegna il 7 febbraio sarà “Under The Wire”. Nel febbraio 2012 due giornalisti britannici entrano clandestinamente in Siria: sono la leggendaria corrispondente di guerra del Sunday Times Marie Colvin e il fotoreporter Paul Conroy. Il loro obiettivo è documentare la tragedia dei civili intrappolati nella città di Homs, assediata dall’esercito siriano. Il docu-film racconta con il ritmo di un thriller l’incredibile storia della loro ultima missione, avvalendosi di immagini inedite e delle testimonianze dei protagonisti.

Tutte le proiezioni saranno in lingua originale con sottotitoli in italiano e inizieranno alle ore 20.45. Ingresso con donazione minima di 4 Euro. Tutto il ricavato verrà utilizzato da Find The Cure per realizzare i progetti nelle aree a basso livello di sviluppo descritti nella Carta dei Propositi 2019. La rassegna verrà proposta dal 9 gennaio al 6 febbraio 2019 anche presso lo Spazio Kor (ex Chiesa San Giuseppe) ad Asti.