Per un nuovo contratto nazionale di lavoro del terziario distribuzione e servizi

Roma. Messa a punto della proposta Fisascat Cisl per il nuovo contratto nazionale di lavoro del terziario distribuzione e servizi scaduto lo scorso luglio. Si tratta del contratto applicato alla più vasta platea di lavoratori del settore privato in Italia con oltre tre milioni e mezzo di addetti interessati al rinnovo.

In primo piano gli incrementi salariali e l’estensione del welfare contrattuale riferito all’assistenza sanitaria integrativa ed alla previdenza complementare ma anche proiettato alla long term care ed alla dread desease, tenendo conto del progressivo invecchiamento della popolazione. Per la Fisascat Cisl è necessario inoltre rafforzare la normativa su diritti e relazioni sindacali ai due livelli, nazionale e decentrato, e prevedere un intervento sui capitoli riferiti a secondo livello di contrattazione, mercato del lavoro – da rendere più inclusivo anche per le persone con disabilità – e sistemi di classificazione del personale con l’introduzione delle nuove figure professionali connesse alle nuove tecnologie. Prioritaria per la categoria cislina anche la definizione di nuove norme in tema di flessibilità contrattata, conciliazione vita-lavoro, contrasto alla violenza ed alle molestie sui luoghi di lavoro, formazione professionale, salute e sicurezza, bilateralità e sostegno al reddito attraverso la costituzione dei fondi di solidarietà bilaterali.

Variamente affrontata nel dibattito anche la questione del lavoro domenicale e festivo, che ha visto di recente formalizzare una posizione unitaria dalle federazioni del terziario di Cgil, Cisl e Uil nel corso delle audizioni della competente Commissione parlamentare chiamata a pronunciarsi sui diversi Ddl sul tema.

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«Il servizio di vendita, sia del commercio al dettaglio sia della grande distribuzione organizzata, che dal 2013 non ha visto aggiornamenti salariali erogati ai lavoratori in termini condivisi, ha risposto alla crisi epocale che ha coinvolto il nostro Paese assottigliando le proprie strutture organizzative e comprimendo i perimetri aziendali» ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Mirco Ceotto. «Questa profonda trasformazione ha imposto ai lavoratori una maggiore flessibilità finalizzata all’affermazione commerciale delle imprese» ha sottolineato il sindacalista evidenziando che «i temi oggetto del confronto interno in casa Fisascat Cisl recepiscono la necessità di costruire risposte adeguate alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche allo sviluppo delle imprese per la crescita dell’occupazione nel settore, nella convinzione che i contratti nazionali sottoscritti dalle organizzazioni sindacali confederali siano un forte punto di riferimento per i lavoratori e le realtà imprenditoriali che vi operano».

«Il rinnovo del contratto nazionale del terziario, distribuzione e servizi – ha aggiunto il segretario generale della categoria Davide Guarini – ha obiettivi importanti e molteplici, che dovranno prevedere la tendenza a creare nuove forme di partecipazione dei lavoratori, attraverso relazioni sindacali più partecipate ad ogni livello, offrendo così strumenti al decentramento contrattuale, una più efficace gestione dei sistemi bilaterali nazionali e locali nonché forme avanzate di tutela lavorativa e sociale».
«Le tematiche elaborate dalla Fisascat Cisl, offerte quale contributo al confronto unitario con le altre organizzazioni sindacali, – ha concluso il sindacalista – sono improntate ai nuovi scenari imposti da un mercato del lavoro fortemente caratterizzato da precarietà e da elementi distorsivi che vanno rimossi per garantire alle lavoratrici ed ai lavoratori il pieno esercizio dei diritti e delle tutele, per una vera affermazione della dignità della persona e dell’occupazione».