Alpitour, rinnovato l’integrativo aziendale

Relazioni e diritti sindacali, sistema premiante, welfare aziendale flessibilità oraria, formazione professionale, smartworking e contrasto alle molestie sessuali e alla violenza nei luoghi di lavoro i punti qualificanti del nuovo integrativo applicato ai circa 700 dipendenti delle sedi di Torino, Cuneo e Milano e delle strutture ricettive della società italiana delle vacanze organizzate Alpitour. L’intesa è stata siglata nel capoluogo piemontese dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e dalla direzione aziendale a pochi giorni dalla sottoscrizione dell’accordo strategico annunciato dal gruppo torinese con l’acquisizione di Eden Viaggi, il tour operator nato nel 1983 a Pesaro.

Sulla parte economica il nuovo integrativo – triennale, in vigore fino al 31 marzo 2021 – prevede l’erogazione del premio di risultato, fino a 1000 euro lordi, in misura proporzionale all’orario di lavoro e ai mesi di servizio prestati e al raggiungimento degli obiettivi di budget stabiliti di anno in anno. In considerazione del positivo andamento economico aziendale verrà erogato inoltre a tutti i lavoratori un importo lordo di 200,00 euro sotto forma di misure di welfare previste dalla normativa vigente.

Il regime orario contempla il mantenimento del 25% della struttura nelle fasce orarie dalle 9 alle 9.30 e dalle 17.30 alle 18.30; è possibile il recupero su base mensile delle ore prestate a titolo di lavoro supplementare e straordinario attraverso l’istituto della banca delle ore per tutti i lavoratori a tempo pieno ed indeterminato; le maggiorazioni economiche previste dal contratto nazionale saranno riconosciute per le ore i lavoro effettivamente prestate dai tour leader in occasione dei viaggi educational.

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Potranno accedere allo smart working inizialmente i lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con turno orario fino alle 19.30 della sede di Torino che aderiranno al progetto sperimentale su base volontaria; l’azienda fornirà gli strumenti tecnici necessari a svolgere efficacemente l’attività lavorativa.
La formazione professionale si conferma lo strumento cardine per lo sviluppo dell’azienda; una Commissione Paritetica esaminerà le esigenze formative promuovendo apposite iniziative attraverso un piano di formazione finanziata.

In tema di sostegno alla genitorialità l’azienda concederà il part time post partum per una durata non inferiore ai sei mesi, compatibilmente con gli orari di reparto; in alternativa si ricorrerà ad altri strumenti idonei alla conciliazione dei tempi di vita con i tempi di lavoro.
L’azienda riconoscerà sei mesi di aspettativa non retribuita alle vittime di violenza di genere inserite nei programmi certificati dai servizi sociali del Comune, dai centri antiviolenza o dalle Case Rifugio Le parti si sono impegnate ad adottare misure adeguate, anche di natura sanzionatoria, nei confronti di chi pone in essere molestie e violenze; le vittime riceveranno sostegno e, se necessario, verranno assistite nel processo di reinserimento.
L’intesa conferma inoltre le previsioni del precedente integrativo su buono pasto e diritto allo studio e contempla l’estensione di 60 giorni del periodo di aspettativa non retribuita prevista dalla contrattazione nazionale per le adozioni e gli affidamenti internazionali.
Soddisfazione in casa Fisascat Cisl. «È un buon accordo che segue lo sviluppo di una società in espansione che investe nelle risorse umane. L’intesa rafforza le relazioni sindacali con un tour operator che investe sullo sviluppo aziendale con un occhio di riguardo ai dipendenti per i quali siamo riusciti a definire una nuova struttura del salario variabile e nuove norme in tema di conciliazione vita lavoro ma anche un nuovo articolato contro le molestie sessuali nei luoghi di lavoro» ha dichiarato la funzionaria sindacale della Fisascat Cisl Elena Maria Vanelli. «La recente acquisizione di Eden Viaggi rafforzerà la capacità competitiva di Alpitour nei confronti dei vari players europei del settore e questo avrà affetti positivi anche sulla qualità dell’occupazione» ha concluso la sindacalista.