Vicepresidenza Regione, Paita: “maldestro tentativo andato a vuoto del m5s di fare inciucio”

È stato eletto questa mattina, con 10 voti, vicepresidente del Consiglio regionale il consigliere del Partito Democratico Luigi De Vincenzi.


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A proporre la sua candidatura è stata la capogruppo del Pd Raffaella Paita. “Abbiamo deciso di candidare Luigi De Vincenzi alla vicepresidenza – sottolinea Paita – perché si tratta di una figura che è espressione del territorio e che ha una visione amministrativa di grande qualità. Una persona corretta e leale, che in questi anni di Consiglio ha dimostrato di saper collaborare con tutti, per il bene dei cittadini. Uno stile e un comportamento di alto profilo politico, che l’intera aula gli ha sempre riconosciuto, come quest’elezione ci conferma. Naturalmente voglio ringraziare a nome di tutto il Gruppo del Pd il consigliere Pippo Rossetti, che ha scelto individualmente di non ricandidarsi alla vicepresidenza del Consiglio, per il grande lavoro svolto in questi due anni e mezzo. Un ringraziamento va anche al presidente uscente Bruzzone che, nonostante le profonde differenze di vedute sotto il profilo politico, ha condotto lealmente i lavori dell’aula”.

“Questa mattina – commenta Paita – il Movimento 5 Stelle, con un tentativo maldestro, ha provato a prendersi la vicepresidenza del Consiglio cercando i voti della maggioranza. Chiunque si trovasse in aula oggi ha potuto assistere allo strisciante tentativo di Alice Salvatore di provare, con lusinghe esplicite, a chiedere i voti alla Lega e al centrodestra, per eleggere un rappresentante del Movimento 5 Stelle alla vicepresidenza. In sostanza Salvatore ha cercato di riprodurre in Regione Liguria lo schema nazionale, che prevede l’inciucio fra i grillini e il centrodestra. La compattezza del Gruppo del Pd, allargata ai voti della sinistra, ha saputo però evitare un epilogo di questo tipo. E bisogna anche dare atto al centrodestra di non essersi assolutamente prestato a questi giochetti, rispettando i diritti dell’opposizione. D’altro canto – conclude Paita – sarebbe stato istituzionalmente scorretto che la maggioranza interferisse con un voto che riguarda le minoranze. Perché quella del vicepresidente dell’aula è una funzione di controllo dell’attività del Consiglio e quindi non ha nulla a che vedere con vicende politiche nazionali. Ma purtroppo ad Alice Salvatore manca la cultura istituzionale, mentre non le manca di certo la spregiudicatezza politica. Spregiudicatezza che però, se non è supportata dai contenuti, spesso produce solo buchi nell’acqua. Com’è avvenuto in questo caso”.