Albenga Corsara incontra i protagonisti di Su La Testa

 

di Alfredo Sgarlato – Come ogni anno, Albenga Corsara pone alcune domande ai musicisti che parteciperanno a Su la Testa. Cominciamo con una signora, Margherita Zanin, talentosa cantante savonese che ha appena inciso il primo disco, “Zanin“, in cui alterna italiano e inglese mescolando sonorità acustiche ed elettriche, e atmosfere rock e folk.

  • Il Nobel a Bob Dylan continua a stimolare il dibattito… secondo voi la canzone d’autore è poesia, è un genere letterario a sé, è qualcosa di totalmente altro dalla letteratura, è tutte queste cose insieme? La canzone d’autore è un viaggio nel profondo della propria storia. Scrivere comporta gioia, dolore e tante altre emozioni che creano scompiglio nella propria vita. Ogni persona ha il proprio modo di fare poesia.

  • Ma i premi, aggiungono veramente qualcosa alla carriera di un artista? I premi sono importanti quando vengono riconosciuti onestamente.

  • L’esplosione delle piattaforme online è un vantaggio o un problema in più in un mercato sempre più asfittico?  Penso che sia importante il digitale, i tempi sono cambiati. Bisognerebbe rimanere affezionati al disco; averlo, toccarlo, guardarlo. Penso che entrambe le cose dovrebbero avere la stessa importanza. Il mercato è asfittico fino ad un certo punto.

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  • Il pubblico della provincia è diverso rispetto a quello della metropoli, più partecipe o più distratto? Il pubblico è pubblico.

  • In Italia c’è una grande tradizione di canzone melodica, eppure senza gli chansonnier francesi, i folksinger americani, il rock, parleremmo di musiche ben diverse. Quanto hanno contato per voi influenze straniere? Le influenze straniere hanno influenzato il giusto. La musica dev’ essere ascoltata senza limiti di genere. La musica è questione di feelings.

  • 2016 anno funesto… di chi sentiremo maggiormente la mancanza, non solo tra i musicisti? Penso che sentiremo parlare di tutti perché tutti hanno lasciato beni preziosi all’umanità ed alla cultura