Intervista ad Antonio Carlucci, direttore artistico del teatro Sacco di Savona

di Laura Sergi – Ci eravamo accordati su mezz’ora di colloquio, nella realtà il tempo si è dilatato a un’ora e mezza. Mai avrei immaginato che il direttore artistico del teatro Sacco, Antonio Carlucci, avrebbe risposto alle mie domande intercalando con i diversi ruoli interpretati e, complice l’atmosfera del luogo, sarei potuta uscire con l’animo felice che ti accompagna dopo uno spettacolo.

Il palazzo nobiliare è di proprietà dell’erede Luigi Levati, che l’ha concesso in comodato gratuito per dieci anni (sette trascorsi). Archiviate tutte le difficoltà del 2013 legate a motivi di sicurezza, oggi l’Associazione culturale Sacco (di cui è presidente) fa di necessità virtù, con ingresso riservato ai soci (ben 1.000 nel 2016), allestendo spettacoli di spessore. Ad esempio, Ugo Dighero, che ha chiuso il Festival di Verezzi lo scorso agosto con Gaia De Laurentiis, a febbraio era qui per il ‘Mistero Buffo’ di Dario Fo.

Carlucci è, quindi, anche attore: nel suo passato, il privilegio di aver lavorato in spettacoli di Giorgio Strehler, e una lunga tournée con Ferruccio Soleri ed Enrico Bonavera.

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Carlucci, descriva il teatro Sacco in poche parole.
“Un luogo d’incontro per noi umani, dove offriamo emozioni, momenti importanti, curati, belli! Un teatro comunque destinato a non fare business”.

Quali sono le difficoltà di oggi di questo contenitore?
“Contrariamente a quanto si può pensare, molto oggettive: nel nostro teatro, d’inverno, fra i soci circola la voce che venga chiamato ‘Teatro Sacco a pelo’… È così: l’ambiente è piccolo, ma i serramenti sono tutti da rifare: nella brutta stagione fa freddo, nonostante i generatori di aria calda e 4 stufe, e d’estate fa caldo. Valorizzare la volta del salone (circa 40 mila euro di preventivo) è già un secondo obiettivo, dopo la messa in sicurezza con gli aggrappanti che vediamo e che hanno portato al plauso della Sovrintendenza, plauso anche per il nostro restauro conservativo che lo ha restituito alla città. Invece, da subito, dobbiamo occuparci di questa risistemazione degli infissi, anche per gradi: la lotteria di fine anno, ‘La fortuna nel Sacco’, sarà finalizzata a questo (con 1.000 biglietti a 5 euro l’uno e premi accattivanti). Lei oggi vede questa sala con le luci al led: è stata una scelta recente, anche motivata dal desiderio di esternare ai soci le finalità dei loro contributi, e per valorizzare in maniera sensibile anche sul palcoscenico l’atmosfera di un concerto o di una commedia!”.

E i vostri punti di forza?
“Poter contare su Compagnie amiche, grandi nomi che condividono il nostro progetto: solo a titolo d’esempio, la pianista Cinzia Bartoli, che ha appuntamento fisso da noi con i suoi ‘Concerti di Primavera’. Tanti artisti affermati che spesso ci chiedono solo un rimborso spesa, perché, con gli ingressi limitati a 99 persone, la possibilità di andare avanti è legata inevitabilmente a questo tipo di incoraggiamento. Non possiamo d’altronde neppure chiedere un biglietto d’ingresso, solo contributi liberi… Il rinfresco e la degustazione offerti da noi nel dopo-teatro è un mio chiodo fisso, tassativo: è sempre positivo aumentare la socialità, vedere il pubblico in un momento conviviale dialogare con i protagonisti della serata”.

teatro-sacco-di-savonaL’apertura del vostro calendario autunnale sarà con la riproposizione di ‘Un Sacco stupefacente’…
“Sì, è una produzione della Libera Compagnia Teatro Sacco, una commedia sulla storia di questo Teatro, con il benefattore Girolamo Sacco (1555) che tempesterà di domande il Genius loci e passerà di stupore in stupore… L’ultima cosa che verrà a sapere, e lo lascerà alquanto sconcertato, sarà la nascita del Chiabrera! Nella pratica, un racconto sugli avvenimenti legati a questo sito dopo il 7 agosto 1785, il giorno in cui veniva inaugurato. Guglielmo Bonaccorti sarà il benefattore e il sottoscritto il Genius loci; nel cast anche Alessio Dalmazzone, Giuseppe Ozenda, Manuela Salviati e Monica Schiavini. Ci sarà pure la partecipazione del soprano Marieke Smits e Federica Scarlino al pianoforte; luci di Ialo Cardente, costumi di Elisa Lollini; regia a firma mia e di Felice Rossello”.

Quindi, pure regista: d’altronde, questo è il mondo per chi, come lei, fa anche teatroterapia con le persone della terza età in una residenza protetta.
“Il mio lavoro con gli anziani…, che mi arricchisce e mi spreme. E che ha preso l’avvio quando ho dovuto assistere mia madre morente, e ho avuto la forza, nonostante tutto, di non mollare lo spettacolo in cui stavo recitando… e sentire che questa scelta stava aiutando entrambi”.

Tanto pathos in questi ricordi personali, dove il dolore per la morte di una persona cara si unisce in simbiosi alla capacità di esternare il proprio cuore al pubblico, pur all’interno di una finzione scenica, che è poi la magia del teatro, dove la sofferenza viene sublimata e la forza interiore acquista valore. Quel tanto che basta per essere faro di vitalità vicino a tante persone che soffrono, in primis, di tristezza e solitudine.

Presto ci sarà la conferenza stampa di presentazione della Stagione, ma da subito potete segnare sul calendario l’appuntamento del 1° ottobre con ‘Un Sacco stupefacente… primo teatro della città di Savona’ (ore 21, vedi foto con Carlucci e Bonaccorti).
Per diventare soci: www.teatrosacco.com, info@teatrosacco.com