Pd: “su Aurelia bis di Savona Toti e Caprioglio imbarazzanti”

«Tutti i nodi vengono al pettine, perché l’anno in cui si poteva ripetere come un mantra che la colpa è di quelli che c’erano prima è terminato. Il centrosinistra – lo sanno tutti – ha portato a casa i finanziamenti per l’Aurelia Bis di Savona e avviato l’opera. Ora governa la destra e anziché lottare per ottenere ulteriori fondi, tentenna e soprattutto non è capace di costruire progetti alternativi». È quanto sostengono in una nota congiunta i consiglieri regionali del Pd Paita, Lunardon e De Vincenzi.

«Quando parla di Aurelia Bis di Savona l’assessore Giampedrone non sa qual che dice, perché abbandonare – senza condizioni – il secondo lotto di quest’intervento è un errore grave. La piena funzionalità del lotto in costruzione infatti dipende dalla prosecuzione fino al casello autostradale di Savona. Il primo progetto redatto dieci anni fa da Anas era obiettivamente “fantasmagorico”, come lo ha definito il dottor Armani, ma forse Giampedrone e Toti non sapevano che durante lo scorso ciclo amministrativo regionale abbiamo elaborato un progetto alternativo calibrato meglio, ridimensionato economicamente e divisibile in lotti, in modo da poterlo realizzare anche in più momenti, in relazione alla disponibilità di risorse. Questa soluzione, che costerebbe un quarto rispetto al vecchio progetto Anas, prevede una breve galleria di circa 500 metri fra il punto terminale del primo lotto e la stazione ferroviaria, mentre per il resto prosegue a raso, con costo minimo, interessando aree ferroviarie dismesse già messe a disposizione di Rfi; dalla stazione verso ponente l’idea era invece di rifunzionalizzare tratte viarie esistenti poco trafficate, cioè via Vittime di Brescia, via Braja, via Stalingrado, ampliandole sulle aree ferroviarie antistanti inutilizzate, per terminare con corso Svizzera, fino ad arrivare allo svincolo dell’A10».

«La proposta semplicistica di rifunzionalizzare la vecchia Aurelia – che per inciso non è di Anas ma del Comune – è invece una assurdità che può essere propugnata solo da chi, come Giampedrone, non conosce la realtà di Savona, visto che l’Aurelia vecchia corre lungo il mare, è trafficatissima, è necessariamente lenta essendo circondata dalle case e soprattutto è molto distante dal punto terminale del primo lotto che è collocato sul Letimbro, a più di un chilometro e mezzo in linea d’aria dal mare. Bisogna ricordare a Giampedrone e Caprioglio, poi, che per ottimizzare la funzionalità del primo lotto dell’Aurelia Bis l’assessorato guidato da Paita ha previsto un nuovo ponte sul Letimbro, collocato proprio in corrispondenza dello svincolo terminale di corso Ricci. Un’opzione che è nei programmi del Comune di Savona da diverso tempo, ma fino al nostro intervento lo avevano posizionato circa 500 metri più a sud, in un ambito densamente edificato, per cui era previsto un “ponte strallato” del costo previsto di 5 milioni di euro. La passerella da noi ipotizzata, invece, progettata da Ire a livello preliminare, costa meno (2 milioni) perché è strutturalmente più semplice, è più funzionare ed elimina il degrado. In sintesi serve a favorire lo scambio fra le due sponde senza giri viziosi, aumentando l’interesse a utilizzare l’Aurelia Bis. Ci aspettavamo che questa amministrazione, avendo in mano un progetto già fatto, lo finanziasse coi fondi Fsc. Ma ovviamente nulla di tutto ciò è avvenuto. Ieri, in modo plastico, si è visto che la destra di Toti e Caprioglio è bravissima a raccontare miracoli in campagna elettorale ma è un po’ meno credibile quando si tratta di realizzare fattivamente le opere. Davvero un brutto spettacolo: superficialità e scarsa conoscenza del territorio» concludono i consiglieri del Pd.

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