“Sono davvero felice per l’approvazione odierna del cosiddetto DDL Caporalato al Senato, come chiesto dal Ministro Martina si è proceduti speditamente perché arrivi in Gazzetta Ufficiale al più presto, confido che a settembre anche alla Camera i tempi siano altrettanto brevi. Ogni anno, con l’arrivo della stagione estiva, le cronache ci parlano di persone che subiscono uno sfruttamento inumano nelle nostre campagne, impegnate non solo nelle raccolte dei pomodori, ma anche nelle vendemmie e nelle raccolte della frutta” racconta la Sen. ligure Donatella Albano (Pd), membro della Commissione Agricoltura.
“Nel mio intervento in Aula della seduta del 28 luglio ho voluto ricordare Paola Clemente, morta di fatica l’anno scorso mentre lavorava nelle campagne di Andria per due euro all’ora, ma sono moltissime le persone italiane e straniere che vivono in condizioni di semischiavitù, circa 100mila secondo l’ultimo rapporto della Federazione lavoratori agroindustria della CGIL, spesso sfruttati dalle agromafie. Oggi poniamo il primo tassello per rafforzare gli strumenti delle forze dell’ordine e della magistratura per contrastare efficacemente questo terribile fenomeno, che, ci tengo a ricordare, non è presente solo nel Sud del nostro Paese, ma è diffuso anche al Centro e al Nord.”
“Seguendo l’esempio della legislazione antimafia, è stata prevista una riduzione della pena per chi, colpevole del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, collabora e aiuta la magistratura a contrastare ulteriori reati e a portare alla luce le reti di sfruttamento, vengono introdotte ulteriori aggravanti tra cui l’aver reclutato minori in età non lavorativa, viene disposta la confisca dei profitti conseguiti illecitamente” continua la Albano, “viene potenziata la Rete per il lavoro agricolo di qualità che, insieme a Inps, Ministero dell’Interno, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, di prossima istituzione, e alle Istituzioni locali potrà procedere a controlli trimestrali tra cui la congruenza tra i lavoratori impiegati, la percentuale di lavoratori stranieri presenti e il rilascio dei relativi nulla osta per il lavoro agricolo agli sportelli per l’immigrazione”.
“È inoltre previsto, al fine di contrastare anche l’immigrazione irregolare che ha un traino anche nel lavoro sommerso, che le amministrazioni statali, direttamente coinvolte nella vigilanza e nella tutela delle condizioni di lavoro nel settore agricolo, predispongano congiuntamente un piano di interventi volto a garantire la sistemazione logistica di tutti i lavoratori impegnati nelle attività stagionali di raccolta dei prodotti agricoli”.