Laigueglia, Percfest 2016 bagnato e fortunato

 


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di Alfredo Sgarlato – Un acquazzone terrificante non spaventa gli appassionati di jazz locali: Piazza Marconi a Laigueglia si riempie ugualmente per la serata iniziale dei concerti del Percfest 2016 (stage e iniziative collaterali sono iniziati già domenica scorsa). Ad aprire le danze, anche se il pubblico sta seduto, un trio di percussionisti brasiliani, che ha tenuto un corso di samba nei giorni precedenti: Serrinha Raiz, Chris Quade Couto e Marco Catinaccio. Insieme ai loro allievi divertono il pubblico coi ritmi del Brasile; la compattezza è stupefacente, visto che provavano da soli tre giorni, e spettacolo nello spettacolo è vedere come il direttore diriga il gruppo con i suoi gesti.

Quindi sale sul palco Danila Satragno, con Rodolfo Cervetto alla batteria, Dino Cerruti al contrabbasso e Gianluca Tagliazucchi al piano. Eseguono tre standard, “I remember Clifford”, “Come rain or come shine”, molto appropriata alla serata, e l’immortale “Caravan”. Danila ha una tecnica vocale stupefacente, di cui però non abusa, e i tre collaboratori la assecondano con gusto.

Clou della serata il trio Kàla composto da tre giganti della musica italiana, non solo del jazz. Rita Marcotulli al piano, Ares Tavolazzi (Area, basterebbe dire questo nome, ma ha suonato con tutti i cantautori più grandi) al contrabbasso e Alfredo Golino (un curriculum che riempie un sito intero) alla batteria. Non avevo mai visto dal vivo la Marcotulli, la mia attesa era grande ed è stata ripagata. Una musica d’atmosfera, molto sospesa, intensa eppure leggera. La pianista esegue sia composizioni proprie che standard pop, è divertimento del pubblico riconoscere “Calling you”, trasfigurata e astratta, o “Sunny”, resa tra il blues e il barocco. Molto evocativa “Everything is not”, che la pianista aveva già inciso con Israel Varela.

Il trio suona con un interplay fantastico, la Marcotulli è una solista originale, a volte usa anche echi, suona con grandissima levità, non cede al virtuosismo fine a sé stesso. I due ritmi sono eleganti, raffinati, perfetti per la dimensione del trio. Suonano musica colta ma mai cervellotica, una gioia per le orecchie.

Stasera appuntamento altrettanto imperdibile col trio Sparkle, Tucci/Mannutza/Bortone e quello con Norma Winstone, Glauco Venier e Klaus Gesing.