Debutta al Salone di Finalborgo la birra con orzo e luppolo savonesi

Con l’assaggio di una delle prime birre ottenute con ingredienti tutti rigorosamente raccolti nell’entroterra savonese, giunge a conclusione domani mattina, a Finalborgo, il Progetto Luppolo, un’iniziativa avviata nel 2012 e rivolta al recupero e alla valorizzazione di varietà rigorosamente autoctone di luppolo e di orzo. Il progetto, finanziato dal Piano di Sviluppo Rurale e attuato dalla Camera di Commercio di Savona attraverso le strutture del polo agrotecnico (CeRSAA) di Albenga, ha coinvolto una decina di soggetti, tra agronomi, birrifici artigianali dell’entroterra.

Domani, sabato 14, alle 11.30, nell’ambito del Salone Agroalimentare Off ospitato nei chiostri di Santa Caterina a Finalborgo, si svolgerà l’incontro di fine progetto con l’illustrazione dei risultati finali, della valutazione organolettica del prodotto e delle possibilità di sviluppo della filiera. A tirare le somme del progetto sarà il direttore del CeRSAA Giovanni Minuto. Il programma prevede anche una vera e propria “degustazione dei risultati”, con l’assaggio di una delle birre ottenute utilizzando solo ingredienti prodotti nelle valli liguri e savonesi in particolare.

L’iniziativa era stata avviata nel 2012 con lo studio delle dieci sorgenti di luppolo presenti nella zona prealpina ed appenninica, in modo da verificare quale tipologia di luppolo fosse coltivabile nell’entroterra savonese. La fase operativa del progetto era stata avviata nel 2012 con la coltivazione sperimentale di luppolo autoctono valbormidese su un campo nelle vicinanze dell’Abbazia di Santo Stefano a Millesimo e con la sua successiva utilizzazione per produrre birra artigianale. Esperti avevano fatto assaggi alla cieca di 10 birre prodotte con altrettanti diversi tipi di luppolo coltivati nella zona. Di queste, due avevano brillantemente superato i test di degustazione, aprendo la strada alla produzione di una birra interamente valbormidese. La fase successiva è stata la semina di due ettari di orzo distico, sempre nell’area dell’Abbazia, per ottenere il malto necessario ad ottenere la birra. Tre anni di impegno racchiusi nelle bottiglie che oggi saranno protagoniste a Finalborgo.

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Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra il Centro di Sperimentazione Agricola della Camera di Commercio di Savona, l’ARE Valbormida, il birrificio Scarampola, il birrificio El Issor e con la partecipazione di Coldiretti Savona.