Incentivi e scuole: così l’edilizia ligure può ripartire

Si intravede qualche spiraglio di luce per le costruzioni in Liguria, che figoli paolotrovano nuova linfa per provare a risollevarsi dalla crisi soprattutto negli incentivi fiscali agli interventi di manutenzione edilizia. Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato Liguria su dati del ministero dell’Economia e delle Finanze, la nostra regione, con un 5,9% sul valore aggiunto delle costruzioni, è al primo posto per maggiore incidenza delle detrazioni fiscali per interventi di recupero del patrimonio edilizio. Sono proprio gli incentivi di questo tipo, uniti a quelli per il risparmio energetico, a spingere le famiglie a effettuare interventi di manutenzione nella propria abitazione: «Il nostro patrimonio edilizio – spiega Paolo Figoli, presidente di Confartigianato Liguria Costruzioni – ha bisogno di una serie di interventi di ristrutturazione, a partire da quelli riguardanti il risparmio energetico fino alla messa a norma sismica. Si tratta di una manutenzione in grado di riportare un po’ di ossigeno non solo alle imprese edili, ma anche a tutta la filiera: per questo sarà importante la proroga ufficiale da parte del governo degli eco bonus del 50% e 65%, che porteranno benefici all’intero indotto».
I dati sulle detrazioni indicate nelle dichiarazioni dei redditi 2013 dei quasi 7 milioni e 580 mila italiani che ne hanno usufruito, confermano oltre 2,7 miliardi di euro detratti per recupero edilizio e quasi 1,3 miliardi per risparmio energetico, per un totale di oltre 4 miliardi di euro. In Liguria si parla di 137 milioni di detrazione per il primo tipo di intervento, e di 44 milioni per il risparmio energetico, per un totale di 180 milioni ripartiti su oltre 393.200 contribuenti (il 32,5% di quelli totali). La regione con la maggiore incidenza delle detrazioni per il recupero del patrimonio edilizio e per il risparmio energetico è la Provincia autonoma di Trento, con l’8,3%, seguita dal Friuli Venezia Giulia (8%) e poi, al terzo posto, troviamo proprio la Liguria, con il 7,8%. Agli ultimi posti Puglia (2,5%), Basilicata (2,2%) e Calabria (1,8%).
Altro tassello in grado di rilanciare la domanda nel settore, è il fronte finanziamenti a favore dell’edilizia scolastica: si tratta di un programma da quasi 1,1 miliardi di euro, che coinvolgerà circa 20.800 scuole in Italia, nel quale la Liguria occupa solo il 17esimo posto per ammontare di risorse, circa 12 milioni. Il piano scuola del governo Renzi prevede investimenti per il progetto #scuolenuove, 244 milioni per la costruzione di 404 nuovi edifici; #scuolesicure, 400 milioni per la manutenzione e la messa in sicurezza di circa 2.480 plessi; #scuolebelle, infine, che mette a disposizione 450 milioni per piccoli interventi su quasi 18 mila edifici scolastici.
La nostra regione riceverà circa 2 milioni e 110 mila euro per #scuolenuove nel 2014: 1 milione e 450 mila per i Comuni della provincia di Genova, 170 mila a Brugnato (Sp) e 490 mila a Savona (Comuni di Alassio e Andora). Le risorse per costruire nuovi edifici nel 2015 saranno invece destinate solo alla provincia di Genova (circa 1 milione e 150 mila euro) e al savonese (1 milione e 160 mila euro). La Liguria riceverà oltre 6 milioni e 400 mila euro per il progetto #scuolesicure, così distribuiti: oltre 2 milioni e 600 mila nella provincia di Genova, 1 milione e 770 mila nel savonese, 1 milione e 440 mila tra i Comuni dell’imperiese e circa 618 mila euro nello spezzino. Infine, per il progetto #scuolebelle, la maggioranza delle risorse, in totale 1 milione e 308 mila euro, saranno destinate ai Comuni spezzini (1 milione circa), seguiti da quelli del capoluogo (224 mila euro9 e da quelli savonesi (poco più di 79 mila euro). «Confidiamo – dice Figoli – che i finanziamenti siano gestiti con criterio e che una distribuzione “a spezzatino” delle risorse non comporti il rischio di dispersione o l’innesco di circoli viziosi di subappalti. La nostra proposta è quella di creare delle convenzioni con i provveditorati, che gestiranno direttamente le risorse, in modo da canalizzare i lavori verso le imprese del territorio».
A fare la parte del leone saranno il Mezzogiorno e la Lombardia: Campania al primo posto con 183 milioni (di cui 171 per il progetto #scuolebelle), seguita da Lombardia (161 milioni) e Puglia (107 milioni). Agli ultimi posti Trentino e Valle d’Aosta, a cui non sono state attribuite risorse, e Umbria, con 9 milioni di euro totali.


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