Nimes – Savona, andata e ritorno: colombo viaggiatore perde l’orientamento ma rientra a casa… in auto

Dopo aver percorso 400 chilometri, sicuramente disorientato da qualche SIGNORINOforte perturbazione e molto stanco, era entrato, da una finestra aperta, in una casa del centro di Savona. È un bel colombo viaggiatore, che aveva trovato nel salotto M. L., una professionista savonese, che l’aveva consegnato alle cure dei volontari della Protezione Animali. Il volatile era ovviamente inanellato ed è stato possibile rintracciare l’allevatore, che aveva confermato che il piccione era partito una settimana prima da Nimes, città della Linguadoca nel sud della Francia ma che, con il passare dei giorni a causa del maltempo incontrato, aveva di certo smarrito l’orientamento e non sarebbe comunque stato più in grado di tornare indietro, neppure liberandolo da Savona; sembra infatti che i colombi viaggiatori perdano la memoria del tragitto di ritorno dopo circa un mese.
La dottoressa M. L. si è però impietosita per “Signorino”, come lo aveva soprannominato ed ha così deciso di organizzargli il ricongiungimento con l’amato colombofilo; e così è partita per Nimes, assieme al volatile, sistemato dai volontari dell’ENPA in un confortevole trasportino, che torna a casa in automobile e non con le proprie ali.
«L’ENPA è molto grata alla signora, che si è presa a cuore la sorte dell’animale; un comportamento ancora abbastanza raro, quello della collaborazione attiva nel salvataggio di animali selvatici feriti o in difficoltà; la maggioranza di persone, soprattutto i turisti, non sopporta che uno di questi animali bisognosi rimanga senza aiuto, ma da qui a dare una mano ai volontari dell’ENPA purtroppo ce ne passa ancora; e così quasi nessuno ha raccolto (soprattutto nell’albenganese e nel finalese) gli appelli dell’associazione in cerca di collaborazione, sia manuale nelle attività di cura e custodia, sia economico per pagare le notevoli spese di veterinari, medicinali, mangimi e uso di automezzi ed attrezzature, lasciata così sola a sostenere un impegno immenso (circa 2.000 i soccorsi e di oltre 40.000 euro le spese ogni anno) anche dalla Provincia, a cui tale compito spetta per legge», concludono gli animalisti.


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