Il Made in Liguria piace ai russi; Grasso (Confartigianato): “La crisi tra Russia e Ucraina rappresenta un grosso rischio per le nostre aziende”

Il manifatturiero ligure riscuote sempre maggiore successo in Russia: Giancarlo Grasso 02secondo l’ufficio studi di Confartigianato, su dati Istat, nell’ultimo anno l’export della Liguria diretto a Mosca è cresciuto in media del 5,7%, passando dai 90 ai 95 milioni di euro. Un’incidenza che vale lo 0,2% del valore aggiunto regionale mentre, a livello nazionale, vale quasi l’1% delle esportazioni manifatturiere verso la Russia. Settore che rappresenta il 98,8% dell’export totale italiano su questo Paese: nello specifico, si tratta per la maggior parte di macchinari e apparecchiature (26,8%), ma pesano anche l’abbigliamento (12,2%), i prodotti in pelle (7,5%) e i mobili (6,4%). Business che, tra 2012 e 2013, ha registrato una crescita media nazionale dell’8,7%.

A livello regionale, i primi posti per volume d’affari sono occupati da Lombardia (con oltre 3 miliardi di euro di merce esportata, in crescita del 13,3%), Emilia Romagna (2 miliardi, +5,9% sul 2012), Veneto (1,8 miliardi, +9,9%) e Piemonte (828 milioni, +8,9%). Fanalino di coda le regioni del Sud (Basilicata, Molise e Calabria, con un volume d’affari compreso tra i 2 e i 6 milioni di euro) e la Valle d’Aosta, dove l’export verso questo Paese è quasi nullo. «La crisi tra Russia e Ucraina – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – rappresenta un grosso rischio non solo per gli aspetti legati all’importazione di energia, ma anche per le nostre imprese manifatturiere, intervenendo su uno dei mercati più dinamici con il rischio di accentuare ulteriormente il rallentamento complessivo in corso».

Nell’ultimo anno Savona e La Spezia sono protagoniste di una grande crescita dell’export verso la Russia: « Nel Ponente ligure il volume d’affari passa dai 10,9 milioni di euro del 2012 ai 19,5 milioni nel 2013, registrando così un’espansione di oltre il 78%», precisa Grasso. Bene anche lo spezzino, dove il segno più supera addirittura il 300%: la merce esportata in Russia vale 9,6 milioni di euro nel 2013, a fronte dei 2,4 milioni nell’anno precedente.

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Andamento in calo invece a Genova e a Imperia: nel 2012 il capoluogo ligure registrava un export da 69,7 milioni, rispetto all’attuale business da 59,3 milioni di euro (-14,9%). Segno meno anche per l’imperiese: qui le esportazioni passano dai 7,1 milioni di euro del 2012 ai 6,9 nel 2013, con una diminuzione del 3,4%.