Odontotecnici, Verrando (Confartigianato Liguria): “Intervento tempestivo per sbloccare l’accordo”

«Ci aspettiamo ora un intervento tempestivo per sbloccare l’accordo di Palazzo Regione Liguria scritta  fp1 x00riconoscimento della figura professionale dell’odontotecnico, ancora fermo in Conferenza Stato-Regioni per l’approvazione finale, dopo il parere favorevole del Consiglio superiore di Sanità». È il commento di Gianni Verrando, presidente regionale Odontotecnici di Confartigianato Liguria, dopo l’approvazione all’unanimità in consiglio regionale dell’odg – primo firmatario Gino Garibaldi (Ncd) e sottoscritto da gruppi di maggioranza e minoranza – che impegna il presidente e la giunta della Regione ad attivarsi nei confronti del governo, del Parlamento e della Conferenza Stato-Regioni per riprendere subito l’esame degli accordi sul riconoscimento del profilo professionale dell’odontotecnico.

«Il riconoscimento di questa figura – aggiunge Verrando – è assolutamente necessario per una categoria che, nel corso degli anni, ha ampliato le proprie competenze sul piano professionale e tecnologico, attraverso la qualificazione e il continuo aggiornamento. Sono proprio la peculiarità del settore, l’importanza della qualità delle lavorazioni eseguite e la tutela del cittadino-paziente che richiedono il riconoscimento dell’odontotecnico tra le professioni sanitarie».

Nonostante la possibilità data dalla legge 43 del 2006 per individuare nuove professioni in ambito sanitario, a oggi la figura dell’odontotecnico è ancora disciplinata da un regio decreto del 1928. Una normativa che impone vincoli inadeguati e ingiustificati rispetto al reale ruolo professionale della categoria. «Con l’inevitabile conseguenza – spiega Verrando – che sul mercato si stiano affermando competitori non solo sprovvisti dei requisiti professionali idonei, ma anche delle competenze previste dalla legge per la fabbricazione delle protesi dentarie, cosa ancora più grave perché incide direttamente sulla salute dei cittadini. Per non parlare della chiusura di numerosi laboratori e della conseguente perdita di posti di lavoro».

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