Sequestro Tirreno Power, Aschiero e Salvai (API): “Chiediamo ai lavoratori della Centrale di unirsi alla nostra richiesta di completa metanizzazione dell’impianto”

“La Centrale Termoelettrica di Vado Ligure si trova tra i palazzi e le case di centrale TP 00Vado L. e Quiliano, nell’area urbana Savonese che conta oltre 100.000 residenti. Ringraziamo la Magistratura di Savona che ha posto sotto sequestrato i due vecchi ed obsoleti gruppi che producono energia bruciando carbone”. Cosi gli esponenti dell’API – Alleanza Per l’Italia, Giampiero Aschiero (Consigliere Comunale Savona) e Salvatore Salvai (segretario API Savona).

“È stato fatto ciò che la Politica non ha mai avuto il coraggio di fare a difesa della salute pubblica, preferendo sottomettendosi al potere delle Multinazionali”, proseguono Aschiero e Salvai: “La produzione di energia può continuare utilizzando il gruppo che usa come combustibile il metano: è una grandissima opportunità che permetterà di far capire che l’impianto può essere riqualificato e completamente metanizzato. In questi anni la produzione di energia con il carbone ha avvelenato la nostra aria, la nostra terra , il nostro mare”.

“La provincia di Savona rappresenta circa il 50% del fatturato turistico della Liguria. Continuare a produrre energia a Vado L. con il carbone potrebbe mette a rischi centinaia di posti di lavoro nel settore turistico, commerciale, artigianale, agricolo ed ittico, far aumentare la spesa sanitaria e le malattie nella nostra Provincia. Chiediamo ai lavoratori della Centrale Termoelettrica di Vado L. di unirsi alla nostra richiesta di completa metanizzazione dell’impianto termoelettrico di Vado L. con le più moderne tecniche che riducano al minimo l’inquinamento ed utilizzino l’acqua di raffreddamento per tele riscaldamento. Ciò per dare una prospettiva positiva alla loro occupazione e al territorio Savonese”.

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“Chiediamo ai Sindacati di uscire dalle vecchie logiche di difesa delle Imprese Multinazionali che guadagnano sulla salute dei lavoratori e degli abitanti dei territori su cui si insediano”, concludono Giampiero Aschiero e Salvatore Salvai.