Centrale Tirreno Power, Fds: “dare una risposta ai cittadini che da anni lottano contro l’uso e l’abuso del carbone”

La notizia per molti era prevedibile, ma l’ufficialità è solo arrivata ieri: centrale TP 00Giovanni Gosio, ormai ex Direttore generale di Tirreno Power, è indagato per “disastro ambientale”. L’indagine rientra nell’inchiesta avviata dalla Procura di Savona sullo stabilimento di Vado Ligure – Quiliano, affidata al Procuratore Francantonio Granero e al Sostituto Maria Chiara Paolucci tesa a verificare le conseguenze sulla salute delle emissioni della centrale a carbone.

«Cinque mesi fa il nostro Gruppo in Regione aveva presentato un’interrogazione, proprio partendo dall’indagine, per chiedere un “cambio di passo” in materia energetica, per dare risposte al comprensorio vadese», incalzano Giacomo Conti (Capogruppo Federazione della Sinistra – Rifondazione Regione Liguria) e Marco Ravera (Segretario provinciale Rifondazione Comunista).

«Quell’interrogazione ottenne solo una risposta elusiva dell’Assessore Guccinelli. Oggi, anche in virtù dei nuovi sviluppi giudiziari che aggiungono elementi e riconoscono la serietà della nostra battaglia, rilanciamo quella necessità per dare una risposta ai cittadini che da anni lottano contro l’uso e l’abuso del carbone e per dare alla Regione una nuova politica energetica».

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4 Commenti

  1. Capita spesso di leggere repliche che cavalcano i soliti “luoghi comuni”, sintomo di mancanza di voglia di approfondimento e di opportuna informazione documentata.
    Ci sono Associazione ed Associazioni, come pure di lobby varie dove gli interessi diretti sono il volano diretto del loro agire.

    Fortunatamente, questo non è il mio caso.

    Ma lasciando da parte appunto i “luoghi comuni”, vediamo di fare qualche approfondimento, che non guasta.

    Leggevo poco fa di un articolo che riportava le evidenze sulla realtà che caratterizza ancora molte aree del Pianeta ed un numero enorme di esseri umani, riguardo proprio alla disponibilità (o meno) di elettricità.

    Molto opportuna questa Ricerca ONU che ci ricorda quali siano ancora le condizioni in cui vivono circa il 20% degli esseri umani viventi sul Pianeta e quanto importante sia il poter disporre di abbondante ELETTRICITA’, a condizioni ragionevoli e davvero sostenibili.

    Da noi, invece, c’è chi demonizza la produzione elettrica ed i relativi impianti di generazione, erroneamente definendoli come un grave elemento che danneggia la salute della popolazione e l’ambiente. Vediamo infatti continue azioni di protesta ed attacco ad ogni progetto di avvio di nuovi e modernissimi impianti che consentirebbero, invece, di migliorare ulteriormente la produzione, riducendo i consumi di combustibili primari utilizzati per lo scopo, migliorando la bolletta energetica Paese, e riducendo anche il rischio strategico per gli approvvigionamenti energetici, diversificando ed equilibrando il “Mix delle Fonti” per la produzione elettrica anche in Italia.

    Infine, creando anche le condizioni per far scendere il costo dell’elettricità in Italia, che è largamente superiore a quello della Media Ue28 e questo inficia gravemente la capacità produttiva delle nostre industrie manifatturiere, quindi l’occupazione, il benessere e lo sviluppo per la popolazione.

    Occorre parlarle, parlarne, parlarne, ma con obiettività e con cognizione di causa.

    Immaginate quale vantaggio e miglioramento sia per l’ambiente che per la salute, se nei grandi centri abitati il riscaldamento civile si potesse fare con apparecchi elettrici (così come avviene nelle grandi città in Francia, grazie al basso costo dell’elettricità!). Così come sarebbe certamente efficace e positivo per la qualità dell’aria,un sensibile aumento delle auto elettriche in sostituzione di quelle a motore a scoppio.

    E’ parallelamente evidente che, per fare questo, occorre far scendere il costo di produzione dell’elettricità e superare l’assurdo pregiudizio verso il combustibile Carbone che, grazie alle dotazioni impiantistiche degli impianti termoelettrici, previsti peraltro per legge, non produrrebbe alcun significativo impatto ambientale.

  2. ..ma abbiamo l’onore di avere un commento nientedimeno che del membro del cda di Assocarboni, cioè del suo vice-presidente???!!!
    ..( in questo caso, ogni ulteriore commento circa le asserzioni di lobbismo di chi si pone contro il carbone…diventerebbe anche superfluo..).

  3. “Un altro studio sfata la leggenda del ritorno al carbone della Germania”
    http://stopcarbone.wwf.it/cosa-facciamo-noi/carbone-saperne-di-piu/item/108-un-altro-studio-sfata-la-leggenda-del-ritorno-al-carbone-della-germania.html

    Capisco che questi fatti, con tutto il resto, per la regione siano una sorta di tegola a un anno dalle elezioni regionali ma le cose stano in questo modo…tutto il resto, insieme alla retorica e alla comumicazione di marketing e le musse volanti che sono messe i circolo da supporter e amici-degli amici, conta pochetto…!
    Se vogliamo parlare di lobby, definire tale i movimenti che si battono da anni contro l’inquinamento a favore delle persone, mi sempra davvero un azzardo piuttosto strumentale.

    🙂

  4. E’ a dir poco sconcertante leggere commenti come questi.
    Pare proprio di essere … “sulla Luna” e non in un Paese moderno ed avanzato che, pare, ancora riesce a rimanere nel contesto del G8, i Paesi più sviluppati ed avanzati del Pianeta.

    Nel frattempo che a casa nostra lobby varie continuano a demonizzare questa Fonte Energetica Naturale (il CARBONE proviene indubitabilmente dal mondo vegetale che nel lontano passato ricopriva vaste aree del nostro Pianeta ed è quindi una BIOMASSA lungamente invecchiata!),il CARBONE è impiegato in TUTTI i più grandi ed avanzati Paesi del Mondo ed in misura notevolmente maggiore che in Italia.

    Tra la fine del 2012 ed il 2013, in Germania, hanno avviato 3 nuove centrali alimentate a Carbone-Lignite (una potenza 5 volte superiore a quella presente a Vado Ligure) e la Germania produce dal Carbone “SOLO” circa 280 TWh/anno, contro i soli 44 TWh dell’Italia!

    E poi ci si lamenta se l’industria manifatturiera italiana è in grave sofferenza e le aziende chiudono ed emigrano all’estero, lasciando da noi disoccupazione, riduzione del benessere e mancanza di sviluppo per il futuro.

    Purtroppo, l’informazione su questi argomenti in Italia è del tutto inadeguata ed insufficiente e quello che solitamente si legge in merito è la fuorviante demonizzazione di questa Fonte, senza alcuna riflessione e considerazione che non è la fonte che conta ma le tecnologie che sono impiegate negli impianti termoelettrici (a prescindere dal combustibile utilizzato) per produrre quel fondamentale vettore che è appunto l’Elettricità, volano fondamentale appunto di benessere e di sviluppo.

    E’ come se si cercasse il “pelo nell’uovo”, quando è noto (lo dicono gli Studi degli Istituti preposti a tale scopo (vedi Il recente Rapporto di ISPRA 2013) che elenca, in ordine di priorità ed importanza, quali siano le principali fonti emissive in atmosfera di inquinanti, tra i quali indubitabilmente di gran lunga primeggiano:

    -il traffico veicolare;
    – il riscaldamento civile;
    – le varie industrie di trasformazione (cemento, acciaio, raffinazione, vetro, carta, metalli vari, ecc.);
    – il settore dei rifiuti;
    – l’agricoltura;
    – ecc. ecc.

    Ci sarebbe allora una soluzione: FERMIAMO TUTTO e torniamo a fare i pastori ed i pescatori.

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