Liguria, Lega Nord: un OdG in Regione contro l’abolizione del reato di immigrazione clandestina

La battaglia della Lega Nord contro l’abolizione del reato di immigrazione Francesco Bruzzoneclandestina arriva anche in Consiglio Regionale. Sull’argomento, il gruppo consiliare della Lega Nord ha presentato un ordine del giorno, firmato dal capogruppo Francesco Bruzzone e dai Consiglieri Edoardo Rixi e Maurizio Torterolo, sottoposto all’attenzione del Presidente della Regione Claudio Burlando e della sua Giunta.


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“Esponenti dell’attuale Governo, nonché esponenti politici locali, avanzano a più riprese proposte, non meglio specificate, di revisione e/o abrogazione della cosiddetta legge Bossi-Fini, in quanto, a loro dire, normativa inefficace e contraria al diritto di asilo, auspicando altresì, invece, l’adozione di una nuova legislazione in materia di asilo in conformità a quella europea”, si legge nel testo presentato da Bruzzone, Rixi e Torterolo. “L’Italia ha già recepito le direttive comunitarie in materia di diritto di asilo, tanto che nel nostro ordinamento sono già previste le due forme di protezione internazionale, ossia la protezione sussidiaria e lo status di rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra del 1951, e che, pertanto, si è già da tempo adeguata a quelle che sono le normative stabilite in sede comunitaria. Il reato di immigrazione clandestina è stato introdotto nel 2009 con la legge 94/2009, c.d. Pacchetto Sicurezza, che ha modificato il Testo Unico delle disposizioni circa la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, introducendo l’articolo 10 bis: dopo l’introduzione del reato di immigrazione clandestina, ossia nell’anno 2010, gli sbarchi sono diminuiti dell’88% e si sono così salvate numerose vite umane ed evitato tragedie come quella recente di Lampedusa; inoltre, il reato di immigrazione clandestina è stato dichiarato legittimo anche dalla nostra Corte Costituzionale, in quanto la regolamentazione dell’ingresso e del soggiorno degli stranieri nel territorio dello Stato è ‘collegata alla ponderazione di svariati interessi pubblici, quali, ad esempio, la sicurezza e la sanità pubblica, l’ordine pubblico'”.

“La  legge Bossi-Fini, dunque, non disciplina il diritto di asilo ma, in materia, prevede solo una ulteriore forma di protezione, che si aggiunge alle due internazionali già esistenti nel nostro ordinamento”, proseguono. “Confondere la disciplina del diritto di asilo con quella di contrasto all’immigrazione clandestina rappresenta una posizione puramente ideologica, errata e per nulla corrispondente anche al dettato normativo: la stessa Comunità Europea distingue le due materie e le disciplina. La Bossi-Fini non va cancellata o abrogata, bensì applicata in maniera rigorosa ed effettiva, non solo per evitare tragedie in mare, ma anche per fermare i cosiddetti trafficanti che vedono invece nell’apertura dei ‘corridoi umanitari’ un mercato ancora più fiorente per il traffico di essere umani, avendo ora la certezza che chi paga per il viaggio arriva sicuramente a destinazione senza venire fermato o rimpatriato”.

“Per questi motivi, auspichiamo che l’Unione Europea si attivi per adottare misure ancora più incisive nella lotta all’immigrazione clandestina e procedere in tempi celeri alla revisione del Regolamento di Dublino III, che è stato recentemente modificato ma senza recepire il principio del burden sharing, ossia della redistribuzione tra gli Stati membri delle persone in caso di fughe di massa ed emergenze umanitarie. Al tempo stesso chiediamo che l’Italia non rimanga inadempiente ma renda effettiva la Direttiva sui Rimpatri e proceda in modo più celere alla identificazione e rimpatrio dei clandestini”, affermano ancora.

A tal fine, il Gruppo del Carroccio ha presentato un ordine del giorno che impegni il Governatore Burlando e la Giunta Regionale “ad attivarsi immediatamente in tutte le sedi istituzionali per sostenere l’effettiva applicazione della Legge Bossi-Fini e il rinnovo degli accordi con i paesi di origine sia con riguardo alle operazioni di controllo dei confini, soprattutto costieri, sia per le operazioni di rimpatrio dei clandestini, e in sede europea affinché venga introdotto il principio del burden sharing e rafforzate le misure di pattugliamento dei confini, anche al fine di scongiurare le partenze e le perdite di ulteriori vite in mare”; infine, Francesco Bruzzone, Edoardo Rixi e Maurizio Torterolo chiedono “di inviare l’O.d.G. a tutti i parlamentari affinché sollecitino il Governo ad agire immediatamente”.