Autostrade, Rixi (Lega): “Liguria penalizzata, urgente una revisione dei pedaggi”

«È indispensabile un pressing forte e urgente sul governo da parte della euro generica 00giunta affinché siano rivisti al più presto i pedaggi delle tratte autostradali liguri che oggi determinano oltre a un danno economico quotidiano, che pesa sulle tasche delle già vuote dei cittadini e delle imprese liguri, anche la beffa di dover circolare su un tracciato autostradale vetusto e a tratti molto rischioso per la pubblica incolumità». Così interviene Edoardo Rixi, consigliere regionale della Lega Nord, che ha presentato in consiglio un ordine del giorno, approvato all’unanimità, che impegna la giunta a “far presente al governo nazionale la grave situazione della rete autostradale ligure al fine di una riduzione dei costi delle tratte”.


Trova il regalo perfetto in Amazon
Regali! Tante idee e tante promozioni

«I rincari scattati dal primo di gennaio con una media del 3,4% e picchi dell’8 – spiega Rixi – sono l’ennesima tegola che si abbatte sulla già disastrata economia della nostra regione. Giudichiamo decisamente iniqua la disparità di trattamento tra alcune regioni del Nord, vedi la Liguria, tartassate nelle tariffe autostradali e quelle del Sud dove, per esempio sulla Salerno-Reggio, si viaggia gratis. Non solo: le autostrade liguri sono indispensabili alla mobilità anche urbana dei residenti e dei pendolari che col 2014 si trovano costretti a fare i conti con dei rincari diventati insostenibili anche solo per andare a lavorare. In Liguria si va dal 4.43% delle tratte gestite da Autostrade per l’Italia, passando per il 2.78% applicato da Autostrada dei Fiori a ponente, dal 3.07% della Salt attiva nello spezzino, fino all’1.60% della Savona-Torino. Non sono stati risparmiati del salasso al casello neppure i territori dello spezzino o dell’entroterra del Tigullio duramente colpiti dalle alluvioni che ne hanno aggravato anche la circolazione sulla viabilità ordinaria».

«Questa situazione – prosegue il consigliere – è il risultato del fatto che l’Italia è l’unico Paese europeo privo di un Governo capace di dettare ai concessionari autostradali gli interventi infrastrutturali necessari. Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio nazionale sulle liberalizzazioni dei trasporti, da anni gli aumenti dei pedaggi finiscono con l’accumulare ingenti flussi di cassa dei concessionari autostradali, che ormai hanno abbondantemente ammortizzato gli investimenti sulla rete, oggi la più vecchia e frammentata d’Europa. Purtroppo sono investimenti in attività finanziarie o utilizzati per nuove partecipazioni societarie, anziché essere impiegati in nuovi servizi o nuove opere per gli automobilisti come promesso per giustificare questi incrementi».

«In Liguria, si arriva addirittura all’assurdo di avere evidenti problemi di sicurezza a cui dovrebbero fare fronte direttamente gli enti locali, per esempio sull’ammodernamento delle 152 gallerie secondo le regole che l’Europa ci impone entro il 2019. Con l’attuale sistema, viziato dall’ormai cronico immobilismo politico della sinistra che blocca le infrastrutture su tutto il territorio ligure e in particolare a Genova, ci troviamo con un nodo autostradale genovese con i più elevati tassi di incidentalità d’Italia, un’economia bloccata nel suo polmone pulsante dei traffici portuali e un conto salatissimo al casello. A questo punto – conclude Rixi – chiediamo che la Regione si faccia sentire in primo luogo per dare ai pendolari liguri, come ipotizzato dallo stesso ministro Lupi, e ai piccoli imprenditori sconti nelle tratte di spostamento casa-lavoro e rivedere al più presto le attuali tariffe, prevedendo anche un impegno sull’implementazione della sicurezza delle nostre autostrade».