Status di economia di mercato alla Cina, artigianato ligure a rischio

Sono 1.200 gli occupati nell’artigianato ligure che rischiano di Giancarlo Grasso 02perdere il proprio lavoro nei 3-5 anni successivi alla concessione alla Cina dello status di economia di mercato, se questo dovesse esserle riconosciuto. Status che porterebbe all’abbattimento delle barriere commerciali all’import cinese: a fine 2014 per la difesa commerciale sono in vigore nell’Ue 81 misure anti-dumping, di cui 52 riguardano proprio le importazioni dalla Cina.


Trova il regalo perfetto in Amazon
Regali! Tante idee e tante promozioni

Secondo l’analisi dell’Ufficio studi Confartigianato sui dati 2015 dell’Economic Policy Institute, i liguri esposti rappresentano l’1,5% del totale degli occupati nell’artigianato in regione. I numeri più alti si riscontrano in Lombardia, con 13.220 addetti a rischio, il 2,5% del totale. Seguono il Veneto (10.770 occupati, il 3,1%) e la Toscana (9.320, il 4% del totale). In Italia il rischio chiama in causa 69.780 occupati nell’artigianato, ben il 2,5% dell’intero settore. Le percentuali salgono se si tiene conto del solo manifatturiero, quello decisamente più esposto alle conseguenze della concessione dello status alla Cina: in Liguria sarebbero coinvolti 730 occupati, il 3,6% del manifatturiero artigianato regionale. In Italia si parla del 5,5%, cioè di ben 54 mila addetti.

«Si aprirebbe uno scenario estremamente difficile per le nostre micro e piccole imprese – è il commento di Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – che si troverebbero a che fare con la concorrenza di beni e servizi di qualità decisamente inferiore alla nostra, messi sul mercato a prezzi ancora più bassi di oggi diventando così insostenibili. Una situazione che rischia di portare al collasso del settore, che già versa in condizioni di forte difficoltà: in gioco c’è il futuro delle nostre microimprese».

Nel dettaglio, si parla di 150 addetti liguri nella produzione di mobili e altre manifatture simili, 120 nella produzione legata alla lavorazione dei metalli e di altri 120 nel tessile, pelle e abbigliamento. I rimanenti 340 sono occupati in altri settori manifatturieri. Le costruzioni e i servizi hanno invece ben 470 occupati a rischio in Liguria.

Allargando in generale l’analisi alle piccole imprese liguri, gli occupati a rischio diventano 4.630, di cui 3.370 nelle costruzioni e servizi e 1.260 nel manifatturiero. A livello nazionale, si parla di ben 223.600 addetti.