Consigli infallibili per (non) diventare un grande scrittore di successo

di Alfredo Sgarlato – Siete amanti dei libri e il vostro sogno è scriverne anche voi? Ecco alcuni consigli per diventare scrittori. Se vi basta avere un bell’oggetto col vostro nome scritto in copertina esposto nella vetrina di una libreria, per venderne milioni di copie, allora l’ideale è, prima di diventare scrittore, svettare in un’altra disciplina. Essere un calciatore o un cuoco è la cosa migliore, ma anche giornalisti politici, rockers alternativi o criminologi vanno molto bene. Poi bisogna avere un amico editore e consegnargli la bozza, che poi l’“editor”(quello che quando il politicamente corretto non esisteva si chiamava il “negro”) trasformerà in un best seller.


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Se invece volete diventare un vero scrittore, di quelli il cui manoscritto rimane nel cassetto per sempre o almeno per dieci anni dopo il suicidio, o di quelli che il libro lo devono pubblicare a proprie spese dopo mille rifiuti o perché no, ne esistono davvero, di quelli che il libro lo pubblicano per una vera casa editrice, ne vendono migliaia di copie e non diventano ricchi, allora la strada è molto più difficile ma non impossibile. Prima di tutto per scrivere un libro bisogna saper scrivere bene e per saper scrivere bene bisogna leggere moltissimo. Uno scrittore disse che prima di scrivere un libro bisognerebbe averne letti cento. Non basta, io alzerei l’asticella a mille. E poi non basta leggere, bisogna leggere bene e cioè:

Leggete i classici. Perché sono quelli che sono rimasti, e se ciò è successo vuol dire che ne valeva davvero la pena.

Leggete i contemporanei. Non si può essere solipsisti, bisogna confrontarsi col mondo, e poi un po’ di rivalità può essere stimolante. Certo, non tutto è oro ma i grandi esistono ancora.

Non leggete i best seller. O meglio, leggeteli pure. Ma sappiate che i lettori veri sono pochi e quindi se un libro vende veramente tanto vuol dire che tocca altre corde, più facili o modaiole. Non è questione di snobismo, è questione di contenuti e di stile.

Non leggete gli istant book Per carità, leggeteli pure se volete. Ma siete sicuri di non poter vivere senza aver letto l’ultimo libro di un giornalista di successo su un politico in crisi? Leggete piuttosto “I demoni” di Dostevskij e capirete tutto.

Leggete la buona letteratura di genere. Spesso gli scrittori cosiddetti “mainstream” con le trame non se la cavano molto bene. Mentre alcuni scrittori di gialli o fantascienza sono veramente bravi (non fate però gli snob populisti che leggono solo romanzi di genere, mi raccomando).

Leggete chi è molto diverso da voi. Se siete uomini leggete scrittrici donne, se siete etero i gay, se siete di sinistra quelli di destra (ma non Celine che è una palla pazzesca) e se siete di destra comunisti, femministe, gay, ebrei, atei… insomma avrete l’imbarazzo della scelta e vedrete che vi piacerà.

Leggete Freud. Comunque la pensiate su di lui (ma sbagliate) pochi come lui hanno avuto il dono della chiarezza. Leggete e vedrete l’intelligenza al lavoro.

Basta per diventare scrittori? Ovviamente no. Bisogna avere idee, talento, mestiere e il fuoco sacro che vi divora (o la raccomandazione, che è sempre la cosa più utile). Nel frattempo leggete, così impiegherete il vostro tempo in uno dei modi migliori.

[** Tratto da «il trend dei desideri: la rubrica Corsara di © Alfredo Sgarlato», aprile 2012 – Diritti riservati]