Rock satanico ed esoterico

di Alfredo Sgarlato – Tra le molte leggende urbane che periodicamente tornano di moda c’è quella del rock “satanico”, che in realtà non è mai esistito. Essa si porta dietro molte altre leggende, come quella delle frasi incise al contrario che portano messaggi subliminali. Dovete sapere che un essere umano percepisce quello che si aspetta di percepire. Per cui se a una persona dite che una frase incisa al contrario dice: “uccidi in nome di Satana” egli sentirà “uccidi in nome di Satana”. Se le dite che il messaggio è “forza Juve” sentirà “forza Juve”. Se non gli dite niente non capirà niente.

Ma poiché tutte le leggende hanno un fondo di verità cerchiamo di capire se c’è davvero un rapporto tra rock e satanismo. Il rock, e il blues che è suo padre, da sempre sono definite musica del diavolo. Perché sono musiche che nascono tra i neri d’America, e la società razzista dell’epoca considerava i neri non uomini ma bestie o, appunto, diavoli. E i musicisti ci mettevano del loro parlando nei bleus di vita vera, quindi di povertà, carcere, delitti, droga e soprattutto sesso. Sesso che per l’ultrapuritana società anglosassone era anche peggio del diavolo.

Quindi perché non mostrarsi ancora più trasgressivi cantando come i Rolling Stones “Simpathy for the devil”, (canzone peraltro ispirata dal capolavoro di Bulgakov “Il Maestro e Margherita”)? Senza contare la ricorrente leggenda del ragazzo che vende l’anima al diavolo in cambio del talento come chitarrista, generalmente riferita a Robert Johnson, ma raccontata anche a proposito di molti altri. Però le culture minoritarie e trasgressive si attraggono tra loro, per cui se un rock dichiaratamente satanico in realtà non esiste (se non forse in un caso che tratteremo più avanti), esiste tra i musicisti una profonda fascinazione per la cultura gotica ed esoterica.

Avete presente la copertina di “Sergent Pepper” dei Beatles? Tra i molti personaggi ritratti ce n’è uno molto interessante, Aleister Crowley. Chi era costui? Era un sedicente mago, specialista in magia sessuale, vissuto in Inghilterra tra il 1875 e il 1947. Studioso di esoterismo e religioni orientali, scrittore, amico di Pessoa, Huxley, Adler, si autodefiniva “l’uomo più cattivo del mondo”. Fondò un culto, si trasferì in Sicilia venendo espulso, ufficialmente, per attività antifascista. Si dice che Mussolini ne temesse il carisma e che sia stato consigliere occulto (mai termine fu più azzeccato!) di Churchill nella lotta a Hitler, altro convinto appassionato di esoterismo. Nel mondo del rock c’è un’autentica venerazione per la figura di Crowley, al punto che Jimmy Page, chitarrista dei Led Zeppelin, si è comprato la sua dimora sulle rive del lago di Loch Ness.

Riferimenti a Crowley e all’esoterismo sono presenti in moltissimi testi, dai Genesis a sconosciuti gruppi folk-rock come i Comus. Tra i fans più espliciti di Crowley c’è il gruppo di musica elettronica dei Throbbing Gristle, attivi soprattutto tra il ’76 e l’81, nome di punta di un filone culturale detto “Industrial”, appassionato a tutti gli aspetti più estremi dell’animo umano: sesso estremo, estremismi politici, letterature di nicchia, esoterismo. La loro influenza sul rock più deviante è fondamentale, ma prima di sviscerarla dobbiamo aprire una lunga parentesi. Altrettanto importante per la storia del rock è importante il filone che correttamente possiamo definire gotico. Suonando lenti riff di chitarra ultradistorta si ottiene un’atmosfera plumbea e infernale: se accorgono ben presto gruppi di cui i Black Sabbath (titolo inglese del capolavoro di Mario Bava “I tre volti della paura”) sono i capiscuola.

Un gruppo che in realtà agli inizi aveva testi impegnati e pacifisti, e poi è scivolato nella maniera e nell’esibizionismo gratuito, anche per colpa dei manager senza scrupolo, quelli sì personaggi satanici, che hanno manipolato il cantante Ozzy Osbourne. Un estetica satanista, esibita ma in realtà parodistica, come dichiara sinceramente il cantante degli Slayer Tom Araya, permea tutto l’heavy metal degli anni ’80. Più profondo sul piano dei contenuti il filone gotico, in Italia chiamato “dark”, che deriva dal punk, con gruppi come Siouxsie and the Banshees, Bauhaus, Virgin Prunes, Killing Joke, in cui vengono inseriti anche gruppi come Joy Division o Cure e persino gli elettronici Depeche Mode, più complessi musicalmente ma assimilabili per l’estetica e i temi trattati nelle canzoni.

Questi gruppi, non più di estrazione proletaria ma formati da studenti, pescano a piene mani da esistenzialismo e surrealismo, insieme a una fascinazione per la cultura gotica e i film horror di serie B. Fondamentalmente il tema base dei loro testi è il male di vivere, anche per loro l’accusa di satanismo è fuori luogo, anche se in alcuni brani c’è un messaggio anticlericale. Rock gotico ed esoterico si fondono negli anni ’80 quando Genesis P-Orridge, leader dei Throbbing Gristle, decide di formare un gruppo legato a un movimento che vorrebbe essere una presa in giro delle sette, gli Psichic TV. Il problema è che i fan li prenderanno sul serio, e così le autorità, che scambiano un video, ovviamente falso, per una vera cerimonia satanica con sacrifici umani, creandogli problemi legali.

Dal giro degli Psichic TV nascono altri gruppi impallinati con l’esoterismo, come Coil o Current 93 (dal nome di un’altra trovata di Crowley, sempre lui). Questi ultimi sono quelli più spesso accusati da una stampa superficiale di essere satanisti. In realtà il leader David Tibet è una persona molto spirituale, adepto delle religioni orientali. L’aspetto più negativo di questi gruppi è semmai che, dato il loro interesse per il lato più oscuro dell’umanità, spesso finiscono per flirtare col nazismo, anche se, come nel caso del già citato Boyd Rice, di nuovo è difficile capire dove sia la realtà e dove la posa e lo scherzo. Filone in cui queste tematiche si fondono nella maniera più intransigente, anche sul piano sonoro, è il cosiddetto “Black Metal”. Sottogenere dell’heavy metal nato nei paesi scandinavi, presenta testi che spesso sono accusati di satanismo, blasfemia e nazismo; i membri dei gruppi rifiutano queste accuse e sostengono di professare culti come “odalismo” o “odinismo”, pagani e fortemente tradizionalisti, ma rispettosi delle idee altrui. Molti seguaci del genere però si sono resi protagonisti di episodi di cronaca nera, comprese profanazioni di chiese, culminati nell’omicidio compiuto dal cantante dei Burzum Varg Vikernes nei confronti del rivale cantante dei Mayhem.

Comunque la si pensi, il Black Metal è il tipico filone che i fans adorano e tutti gli altri trovano peggio che inascoltabile. Per concludere lo ribadiamo: un rock satanico non esiste. Esistono contaminazioni del rock con esoterismo e culture estreme, che spesso diventano paccottiglia, trovata di cattivo gusto, scherzo, leggenda urbana (come per tutto quello che riguarda l’esoterismo, credetemi…). Alla fine rimane la musica. In questo articolo avete incontrato molti dei gruppi più grandi o dei minori più interessanti della storia del rock. Quindi, quali che siano le sue frequentazioni, la buona musica vince su tutto, anche sul diavolo.

* il trend dei desideri: rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato

2 Commenti

  1. Se il Rock sia satanico, satanizzante o satanizzato è questione che, cadute in parte le apodittiche e semplicistiche teorizzazioni marxiane (resiste impavido lo Skaruffi) va affrontata partendo da lontano, e ricorrendo a discipline quali l’Antropologia Culturale, meglio ancora e soprattutto nella sua dimensione Storica, ed assolutamente diacronica. Partendo da ”Papà” Blues, ciò vuol dire informarsi sui ”fondamentali” di quei Credi animisti che gli Africani portarono con e dentro di sè, nei luoghi di schiavitù. Riassumiamo e raccogliamo il tutto, per brevità, col e nel termine ‘Voodoo’. Solo partendo da queste basi si può comprendere la natura profonda, pre-politico/sociale del Blues (Robert Johnson…) e del primo Rock.

    Poi arrivarono la politica, gli eternamente ed eccessivamente rimpianti 60ies, e le vestali come, appunto, gli Skaruffi.

    Giusto per indicare, a chi volesse approfondire, una traccia, una pista:
    Carlo Ginzburg ha esplicitato, già 25 anni orsono, la differenza basilare tra
    lo Sciamanesimo eurasiatico e quello africano, ovvero che l’agire del primo,
    nelle sue fattispecie più (per i moderni) inquietanti, è volto a dominare, guidare o sconfiggere i dèmoni (e tale termine non fuorvvii, è un ‘cappello’ messo da secoli sull’insieme delle forze che non si comprendono); lo Sciamano africano,
    invece, si fa ‘possedere’ dalle suddette forze, se ne consustanzia spiritualmente, se ne fa oggetto. Da ciò discendono svariate e sfaccettate influenze della cultura africana su quella americana, non ultima lo slittamento
    dalle austere cerimonie religiose cristiane (non cattoliche) anglosassoni verso
    manifestazioni emotivamente e fisicamente molto più coinvolgenti (vedi il ‘Revivalismo’). Ma fermiamoci qui, per non uscire dal tema.
    ”Ma davvero c’entra tutto questo col Rock?”
    ”C’azzecca, c’azzecca”, come direbbe lo svanito Di Pietro, col Blues, col Rock’n’Roll, col Soul (che è anche una ‘reazione’ a quanto sopra), e soprattutto
    con la Disco, ‘madre’ discotecara di tutti i riti edonistici e sessuali del Venerdi, Sabato etc. sera.
    Il Rock, che presto divenne ‘bianco’, in gran parte si separò dalla Danza: ma quand’era giovanissimo, danzava. Poi passò a ‘scuotersi’, fino al ‘pogo’ ed all’ headbanging. Tutte manifestazioni di quell’ antichissimo ‘battito’, beat, che
    ritroviamo (inaspettatamente?) nel significato originale della parola ‘tripudio’:
    il ‘tripudium’ latino si riferisce al battere in terra il piede per 3 volte, onde suscitare le forze sotterranee, ctonie.
    E meglio se il piede non era calzato, come nei culti di Dioniso…

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