Albenga, Istituto Studi Liguri: presentazione libro Cremonini

Sabato 13 novembre alle ore 16,30, presso Palazzo Peloso Cepolla ad Albenga, la prof.ssa Cinzia Cremonini dell’Università Cattolica di Milano presenterà il volume “I feudi imperiali in Italia tra XV e XVIII secolo”, edito in collaborazione tra l’Istituto Internazionale di Studi Liguri, la Bulzoni Editore di Roma e il Centro studi sulle società di antico regime “Europa delle Corti”, che ha voluto collocarlo nella prestigiosa collana “Biblioteca del Cinquecento”.

Redatto a cura della stessa prof.ssa Cremonini e di Riccardo Musso, il volume raccoglie gli atti del convegno sullo stesso tema che la sezione ingauna dell’Istituto aveva organizzato nel maggio 2004. Si tratta di un’opera di grande rilevanza storiografica che offre un vario ed articolato panorama sulla presenza imperiale nell’Italia rinascimentale e moderna, esaminando, per aree geografiche, le diverse realtà feudali legate al Sacro Romano Impero che si trovavano disseminate lungo gli Appennini, dalla Liguria fino alla Toscana, con una forte concentrazione anche nella pianura padana. Queste signorie, spesso di piccole dimensioni, costituivano in età moderna dei piccoli stati autonomi, che basavano la loro legittimità su antiche investiture imperiali e che sotto la protezione dell’Impero (e spesso della Spagna, legata a agli imperatori asburgici da un vincolo familiare) rappresentavano delle autentiche zone franche, rifugio di banditi e covi di contrabbandieri, che vi trovavano rifugio ed immunità.

Nella Riviera di Ponente la presenza di questi feudi fu particolarmente massiccia, anche perché in gran parte appartenevano ai diversi rami della potente casata ghibellina dei Del Carretto o di famiglie ad essa alleate come i signori della Lengueglia o i Clavesana. Avevano infatti tale qualifica feudi come Zuccarello, Balestrino, Bardineto, Loano, Stellanello, Garlenda, Arnasco: solo per restare all’area più vicino ad Albenga.

Proprio la rilevanza che i feudi imperiali hanno avuto in ambito ligure (e in particolare nella Riviera di Ponente) era stato il motivo che aveva spinto l’Istituto a organizzare il convegno, al quale avevano partecipato alcuni tra i maggiori studiosi italiani e stranieri del periodo, quali Gianvittorio Signorotto, Angelantonio Spagnoletti, Matthias Schnettger, Massimo Carlo Giannini e Cesare Mozzarelli, che proprio in quella occasione aveva tenuto la sua ultima relazione prima della precoce scomparsa. I contributi di questi storici sono tutti contenuti nel volume, nel quale è dato ampio spazio ai feudi imperiali liguri; di grande interesse, in particolare, lo studio di A. Spiriti su Loano, vista come “città ideale” voluta dal principe Gian Andrea Doria.

1 Commento

  1. ..i feudi argomento quantomai attuale. Siamo solo all’inizio. Speriamo che il nostro trombeur (a pagament) cada dal ramo presto e con lui tutta la banda di paggi, musici e menestrelli, ruffiani per.. Fede, gobbi e giullari prima che possano dissennatamente assecondare quell’altro arretrato che vuol riportare il Paese al feudalesimo. Questa è la vera impellenza: fermarlo prima che facia altri danni.

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